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26/02/2025

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La componentistica auto italiana nel 2025: sfide e opportunità di un settore in crisi

Papi (PwC): calo produzione e transizione elettrica mettono sotto pressione i fornitori automotive

Il settore della componentistica automotive in Italia sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, caratterizzato da sfide significative e necessità di adattamento. Secondo lo studio condotto da PwC Strategy&, il 2024 ha visto un calo del fatturato del 6% rispetto all'anno precedente, accompagnato da una riduzione della marginalità di circa il 20% a livello di EBIT margin per i primi 315 operatori del settore.
Francesco Papi, Partner di Strategy& e Automotive leader di PwC Italia, offre una prospettiva poco incoraggiante per il futuro immediato: "Le attuali condizioni di sofferenza del mercato della componentistica automotive in Italia persisteranno anche nel 2025 per effetto del calo della produzione di veicoli in Europa, che scenderà di oltre il 4% rispetto al 2024". La situazione è particolarmente critica in Italia, dove la produzione di veicoli ha toccato i minimi storici degli ultimi 25 anni.


La transizione verso la mobilità elettrica sta esercitando una pressione aggiuntiva sui fornitori italiani legati al motore endotermico, che rappresentano circa il 30% del fatturato totale della filiera. Le previsioni indicano che il mercato della componentistica legata all'endotermico potrebbe quasi dimezzarsi dal 2024 al 2030, mentre ci si aspetta una crescita annua del 30% per la componentistica relativa alle motorizzazioni elettriche.
Per affrontare queste sfide, Papi suggerisce alcune strategie: "I fornitori automotive dovranno riqualificare la loro offerta e, laddove possibile, concentrarsi sull'aftermarket e sui segmenti dei veicoli medio-pesanti e off-road, che presentano marginalità mediamente più elevate rispetto al segmento dei veicoli leggeri".
Il mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A) nel settore, dopo un periodo di stagnazione, mostra segni di ripresa. Le operazioni sono state guidate principalmente da investitori industriali, con un limitato coinvolgimento del private equity, e hanno seguito una logica di consolidamento per realizzare economie di scala e sinergie commerciali.


Per il 2025, si prevede un ulteriore calo del fatturato complessivo del 2-3% rispetto al 2024, con una forte pressione sui margini. Per rimanere competitive, le aziende del settore dovranno intraprendere diverse iniziative:

- Sfruttare il potenziale in crescita del canale aftermarket, beneficiando dell'aumento del parco circolante e del suo invecchiamento.
- Diversificare l'offerta, concentrandosi sui veicoli pesanti e off-road, meno impattati dalla mobilità elettrica.
- Perseguire economie di scala attraverso operazioni di M&A, soprattutto in mercati di commodity caratterizzati da eccesso di offerta e forte pressione sui prezzi.
- Investire in innovazione per sviluppare nuovi prodotti e competenze, sia tramite investimenti in R&D, sia attraverso collaborazioni con start-up innovative.
La filiera della componentistica automotive italiana si trova quindi di fronte a un bivio: adattarsi rapidamente alle nuove dinamiche di mercato o rischiare di perdere competitività in un settore in rapida evoluzione. La capacità di innovare, diversificare e consolidare sarà cruciale per la sopravvivenza e il successo futuro delle aziende del settore.


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