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11/12/2024

economia

Investitori italiani pessimisti: nubi sull'economia, ma fiducia nelle azioni USA

Pennacchio (DPAM): economia USA in crescita, preferenza per azioni, soprattutto small cap USA

L'ottimismo degli investitori professionali italiani sull'economia domestica è in calo, secondo il sondaggio condotto da CFA Society Italy, in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor, tra il 20 e il 30 novembre 2024. Per i prossimi sei mesi, solo il 15% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni macroeconomiche (+7 punti rispetto al mese scorso), il 35% stima condizioni stabili (-21 punti) e il 50% prevede un peggioramento (+14 punti). Il "CFA Society Italy - Radiocor Sentiment Index" per dicembre 2024 si attesta a -35, in calo di 7 punti rispetto a novembre, confermando il sentiment negativo. "Su scala globale, è molto probabile che l'economia statunitense continuerà a distinguersi in modo positivo. Il Dollaro USA rimane forte nel breve termine ma prevediamo che questa forza potrebbe cambiare direzione quando Trump entrerà effettivamente in carica all'inizio del prossimo anno e porterà avanti il suo programma di rendere gli Stati Uniti più competitivi in alcuni settori. Continuiamo a preferire le azioni alle obbligazioni, specialmente quelle delle società statunitensi, con le small cap USA potenzialmente vincenti nel breve periodo. Nel panorama del reddito fisso, preferiamo le obbligazioni europee ad alto rendimento poiché i bilanci della maggior parte delle società rimangono solidi. Manteniamo inoltre la nostra posizione nel debito emergente in valuta locale, affiancata ad un'esposizione tattica Hard Currency in dollari USA, data la forza di quest'ultimo.", ha commentato Aniello Pennacchio, CFA, Deputy Country Head Italy, DPAM.


Eurozona e USA: prospettive incerte

Anche per l'Eurozona le aspettative sono in linea con quelle relative all'economia italiana, mentre per gli USA si ipotizza un indebolimento. L'incertezza sul trend di riduzione dell'inflazione è in aumento, soprattutto negli Stati Uniti, dove gli intervistati non escludono un potenziale rialzo del costo della vita.

Tassi e mercati azionari


Rimane elevato il consenso sulla discesa dei tassi a breve termine, ma con maggiore incertezza per gli Stati Uniti, dovuta a un quadro macroeconomico più robusto (sia in termini di crescita che di rischi inflattivi). L'andamento dei tassi a lungo termine è più incerto: il 75% degli intervistati prevede tassi stabili o in aumento sulle scadenze più lunghe in Europa e l'85% ipotizza stabilità o un aumento dei rendimenti a lungo termine per l'economia USA. Cautela anche sui principali indici azionari, dopo i record registrati nei mesi scorsi.


Cambi e materie prime

L'euro è atteso in deprezzamento sia contro il dollaro che contro lo yen, sebbene per quest'ultimo in misura minore rispetto alla precedente rilevazione. Sul fronte delle materie prime, si prevede una sostanziale stabilità dei prezzi del petrolio nei prossimi sei mesi, un'ipotesi che bilancia i rischi geopolitici con la potenziale maggiore offerta presente sul mercato rispetto alla domanda globale.


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