Franchising: la nuova era dei multiaffiliati e degli investimenti strategici
Tosco (Reting): il franchising si evolve, focus su imprenditori e investitori
Negli ultimi anni, il mercato del franchising ha subito un cambiamento radicale nelle sue proposte e modalità di affiliazione. Dal 2019 a oggi, il trend dell'autoimpiego, ovvero quel tipo di franchising in cui una persona acquista un'attività per lavorarci direttamente, è in calo. Sempre meno persone sono disposte a investire per gestire un'attività in prima persona, e quelle poche che decidono di farlo cercano di minimizzare i rischi, affermando spesso di non avere capitali disponibili. D'altro canto, i dati ufficiali, come quelli riportati dal rapporto annuale realizzato da Nomisma per Assofranchising, evidenziano un trend in crescita per i multiaffiliati. Sempre più imprenditori stanno investendo in più punti di più reti, cercando di diversificare le proprie attività senza il rischio connesso a un'impresa tradizionale. Nel 2023 7 su 10 erano i multiaffiliati, nel 2024 si registra una crescita del 10%.
In questo contesto, esistono tre prassi di successo che possono permettere di far crescere una rete franchising e attrarre affiliati:
Continuità di leadership
La continuità nella gestione del contatto con il potenziale franchisee è fondamentale. Il primo contatto tra il potenziale affiliato e il brand è determinante per l'impressione che quest'ultimo si farà sull'azienda. È essenziale che questa fase venga gestita internamente, evitando di affidarsi a esterni come telefonisti o consulenti, per evitare il rischio di un disallineamento con la cultura aziendale e i valori del brand. Una gestione accurata e coerente del contatto garantisce una leadership solida e una relazione duratura tra franchisor e franchisee, prevenendo eventuali disillusioni post-apertura.
Attenzione maniacale ai numeri
Ogni aspetto dell'investimento iniziale deve essere attentamente calcolato. La legge 129 del 2004 prevede che l'investimento necessario venga dettagliato e allegato al contratto di franchising, obbligando i franchisor a essere trasparenti e precisi nei numeri. È fondamentale calcolare attentamente il capitale iniziale, il canone d'affitto e i costi di adeguamento, in modo da garantire al franchisee un ritorno sull'investimento entro i primi tre anni di attività. In alcuni settori, come la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), ci possono essere delle eccezioni, ma in generale, una gestione oculata dei numeri è essenziale per il successo. Questi dati, oltre a essere fortemente consolidati dal rapporto annuale di Assofranchising e dal confronto continuo con gli operatori del settore, trovano una dimostrazione concreta nello sviluppo della rete Machete in Italia. Questa rete sta avendo un successo clamoroso, con aperture che si susseguono come in una catena di montaggio, grazie all'applicazione rigorosa di queste due regole fondamentali. Machete ha inserito un responsabile interno dedicato alla gestione dei contatti e ha sviluppato un’attenzione maniacale ai numeri, affiancata da una rete di finanziaristi su tutto il territorio nazionale. Questi specialisti della finanza d’impresa supportano franchisee e franchisor nel consolidamento della proposta di franchising, offrendo una visione chiara e precisa dei numeri necessari per mantenere un cash flow sano e un conto economico in equilibrio. Questo approccio è ormai indispensabile per attrarre imprenditori e garantire il successo di una rete.
Proposte adattate per l’autoimpiego
Con il calo del trend dell'autoimpiego, le proposte di franchising per chi cerca questa formula devono essere particolarmente competitive. I progetti vincenti oggi richiedono investimenti ridotti, non superiori a 15.000 euro (IVA inclusa). Per ridurre ulteriormente il rischio imprenditoriale, sono fondamentali strumenti come il noleggio operativo, il noleggio a lungo termine o il contovendita, che permettono di abbattere i costi iniziali e rendono più attraente la proposta di franchising. Inoltre, per chi opta per l’autoimpiego, è cruciale offrire una formazione approfondita sia imprenditoriale che operativa, un manuale dettagliato e un’academy che garantisca una preparazione adeguata del franchisee e dei suoi collaboratori. Queste tre prassi consentono di affrontare con successo le nuove dinamiche del mercato del franchising, adattandosi alle esigenze sia degli imprenditori esperti sia di coloro che cercano una soluzione sicura per entrare nel mondo dell’impresa.
“Dal 2019 a oggi, il franchising italiano sta dimostrando un lento ma inesorabile cambio di passo, verso gli standard europei e americani. In questi Paesi, il franchising non è più visto come un'attività prevalentemente di autoimpiego, ma come una diversificazione imprenditoriale. Anche in Italia, infatti, stiamo assistendo a un trend in cui le nuove aperture sono sempre più gestite da imprenditori e investitori, piuttosto che da persone focalizzate sull’autoimpiego”, ha dichiarato Enrico Tosco, CEO di Reting, società di consulenza specializzata nella creazione di reti per il franchising.