L'impegno delle società quotate italiane nella lotta al cambiamento climatico
Brambilla (Deloitte & Touche): le imprese di media e grande dimensione italiane sono attente ai fattori ESG
Le società quotate italiane dimostrano una crescente consapevolezza riguardo all'importanza del cambiamento climatico e della transizione energetica. Secondo il rapporto "L'attuazione delle Raccomandazioni TCFD nelle società quotate italiane" curato da Deloitte, le aziende stanno riorientando i propri modelli di business per affrontare queste sfide cruciali.
Governance: responsabilità e competenze in aumento
Il 69% delle società interpellate ha attribuito responsabilità in materia di sostenibilità a un comitato endoconsiliare specifico, in aumento rispetto al 60% dell'anno precedente. Inoltre, il 41% delle società dichiara la presenza di almeno un membro del Consiglio di Amministrazione dotato di competenze ESG, cambiamento climatico e sostenibilità, un dato più che raddoppiato rispetto al rapporto precedente.
"La crescente consapevolezza delle imprese di media e grande dimensione italiane sulle tematiche legate al cambiamento climatico e in generale dei fattori ESG" dichiara Valeria Brambilla, AD di Deloitte & Touche "rappresenta un significativo passo in avanti per l'intero ecosistema del nostro Paese in un contesto di forte sensibilità e crescente attenzione da parte delle istituzioni, degli investitori, dei consumatori e degli enti regolatori.
I dati che emergono dal nostro rapporto e le interlocuzioni che abbiamo con il mondo imprenditoriale dimostrano un ruolo importante dei fattori ESG nella definizione delle strategie."
"Le aziende quotate italiane sono sostanzialmente consapevoli del ruolo che il cambiamento climatico e la transizione energetica hanno nel determinare l'evoluzione dei modelli di business" commenta Stefano Pareglio, Presidente di Deloitte Climate & Sustainability. "Ci sono però molti margini di miglioramento. Dalle competenze del board e del management alle politiche di remunerazione, dalle analisi di scenario alla strategia di allocazione del capitale, dalla gestione del rischio alle relazioni con la catena di fornitura, fino dalle misure di adattamento, registriamo infatti gradi di maturità assai diversi e dunque l'esigenza di azioni più incisive."
Strategia: riconoscimento della materialità e analisi di scenario
Il 94% delle società riconosce il cambiamento climatico come tema materiale e rilevante per l'organizzazione e i suoi stakeholder. Il 25% delle società ha sviluppato un'analisi di scenario per prevedere gli impatti evolutivi del cambiamento climatico, con il 67% di queste che fornisce informazioni chiare a riguardo, evidenziando un miglioramento in termini di trasparenza.
Gestione del rischio: integrazione e quantificazione
L'87% delle società considera i rischi e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico nei propri processi di gestione del rischio, segnando un notevole miglioramento rispetto al 70% dell'anno precedente. Il 51% del campione valuta i rischi climatici fisici e di transizione e quantifica le opportunità climatiche, seppur non sempre con una quantificazione sistematica degli impatti monetari.
Metriche e obiettivi: carbon footprint e target di riduzione
Il 72% del campione ha effettuato analisi di Carbon Footprint relative all'organizzazione e/o ai propri prodotti o offre prodotti e servizi green. Il 36% delle società ha aderito al questionario CDP Climate Change, mentre il 23% dichiara di aver identificato obiettivi quantitativi di riduzione delle emissioni GHG connessi agli Science Based Targets e un target di neutralità carbonica