Crisi globali, diplomazia debole, speranza nella politica buona. Libro: "Verso la fine del mondo"
Sapelli: verso la fine del mondo o un nuovo inizio?
Giulio Sapelli ci guida in un viaggio infernale verso un mondo che si sta sgretolando. Come un sapiente Virgilio, Sapelli porta per mano il lettore, il cittadino, l'imprenditore in quello che si preannuncia come un periodo di forti tensioni e criticità per l'umanità intera. Non stiamo attraversando crisi standard, fatte di momenti cruenti ma poi gestite grazie a una diplomazia che aveva nell'Usa una regia influente e decisa. Quelle che attraversiamo oggi sono crisi diverse, strutturali, nate da una diplomazia che ha perso parte del suo slancio e autorevolezza.
Dalla pandemia globale e dall'aggressione russa in Ucraina al genocidio di Hamas. Quali sono i conflitti che scuotono il mondo, da cosa sono determinati, quali le forze che ne sono il motore? Verso quali scenari drammatici stiamo andando? Che cosa ne sarà della vecchia Europa? A questi allarmanti quesiti offre una risposta l'ultimo scritto di Giulio Sapelli, Verso la fine del mondo. Lo sgretolarsi delle relazioni internazionali, edito da Guerini e Associati.
Lo scritto, magistralmente presentato da Ludovico Festa attraverso la storia degli ultimi anni, rileggendone le radici e gli errori compiuti dalle diplomazie e dai leader che si sono succeduti alla guida dei paesi più importanti. Tre le grandi aree di criticità: il confronto crescente Usa-Cina e il ruolo della potenza comunista; la finlandizzazione dell'Europa e, non meno drammatica, la crisi legata al fondamentalismo islamico.
Unica via di speranza - per Sapelli - un ritorno alla politica buona, ma anche a una economia regolata e a una finanza che guardi alle comunità e non al profitto del singolo individuo. Perché ciò possa avvenire, i valori dell'Occidente come la democrazia, la libertà, i diritti della persona devono essere oggi ridiscussi, ripensati e non certo rinunciati o dimenticati.
Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione