La situazione economica del quarto trimestre 2023 nel Barometro Coface
De Martinis (Coface): il contesto incerto non agevola l'Europa e l'Italia
Dopo un 2023 caratterizzato da una serie di avvenimenti sorprendenti, il panorama economico mondiale del 2024 appare tanto cruciale quanto incerto. Con oltre 60 elezioni nazionali imminenti e una crescente instabilità nell'economia globale, il nostro recente aggiornamento delle valutazioni di rischio rivela sia miglioramenti significativi che nuovi rischi.
Crescita economica: un rallentamento che persiste
La crescita economica mondiale sembra piegarsi ma non spezzarsi, con una prevista riduzione al 2,2% nel 2024, il terzo anno consecutivo di rallentamento. Mentre negli Stati Uniti si verifica un atterraggio morbido, l'Europa si prepara a una possibile stagnazione nella prima metà dell'anno. La Cina, dopo una breve ripresa nel 2023, si trova ora in uno stallo, affrontando sfide legate al mercato immobiliare e alla fiducia dei consumatori.
Inflazione e tassi di interesse: una sfida per le imprese
Nonostante la riduzione nel 2023, l'inflazione rimane il doppio dell'obiettivo in molte aree avanzate.
La stretta monetaria degli ultimi 18 mesi potrebbe non essere sufficiente a riportare l'inflazione al 2%, mentre i tassi di interesse dovrebbero restare elevati. Le aspettative di tagli massicci sembrano eccessive, con pressioni inflazionistiche che potrebbero limitare i movimenti delle banche centrali.
Imprese in difficoltà: l'incognita delle insolvenze
Il contesto economico sfavorevole pone le imprese di fronte a una difficile situazione. Il rischio principale è rappresentato da un'accelerazione delle insolvenze, una sfida simile a un crinale di montagna anziché a un viale cittadino.
Economie emergenti: motori della crescita globale
Nel 2024, i Paesi emergenti saranno i principali propulsori dell'economia mondiale, contribuendo significativamente alla crescita del PIL mondiale. Tuttavia, l'andamento sarà molto eterogeneo, con il Sud-Est asiatico in testa alle regioni più dinamiche.
Tensioni nel Mar Rosso: impatti sul commercio marittimo
Le instabilità nel Mar Rosso minacciano il traffico marittimo, con conseguenze dirette sul Canale di Suez, una delle rotte commerciali più vitali.
Le compagnie di navigazione evitano già il canale, optando per rotte più lunghe, aumentando i costi e riducendo gli spazi per le merci su altre rotte, con un impatto ancora contenuto sull'inflazione globale.
"Il 2024 riveste un'importanza decisiva, per l'Europa e l'Italia, ma il contesto, per i prossimi mesi, resta ancora incerto. Soprattutto nella prima parte dell'anno si prevede una situazione di quasi stagnazione" commenta Ernesto De Martinis, Ceo di Coface in Italia e Head of Strategy Regione Mediterraneo & Africa. "Questo scenario si traduce, per le imprese, in un quadro generale particolarmente complesso, che potrebbe portare conseguenze sull'accelerazione delle insolvenze."