Rivoluzione AI: il futuro del marketing e della comunicazione passa dalle tendenze che stanno cambiando il gioco
Bianchi (Omnicom): la transizione verso l'AI richiede una preparazione tecnica più approfondita e una chiara governance
I risultati di una ricerca condotta da Omnicom PR Group Italy rivelano l'ampia adozione dell'Intelligenza Artificiale (AI) da parte dei CMO e PR Manager italiani. L'utilizzo dell'AI, sebbene diffuso (73%), si concentra principalmente sulla semplificazione dei processi (44%) e nella market intelligence (42%). Tuttavia, la sua applicazione per la creazione di contenuti visivi e testuali è ancora limitata (rispettivamente 12% e 3%), in parte a causa di un livello di conoscenza ancora in via di sviluppo.
La ricerca ha analizzato diversi settori industriali, rivelando differenze significative. Mentre il manifatturiero e l'automotive guidano l'adozione dell'AI, l'energia mostra un basso interesse e impatto (13%), probabilmente a causa della già consolidata prassi data-driven.
Ogni settore ha approcci specifici.
Nell'automotive, l'AI è usata per la segmentazione della target audience (63%) e nel manifatturiero per l'analisi predittiva del comportamento dei consumatori (37%). Nei servizi finanziari, emerge l'ampia adozione dell'AI generativa per la creazione di contenuti testuali e la profilazione dei mercati (rispettivamente 10% e 50%).
Tuttavia, nel settore della salute, pur emergendo applicazioni come l'intelligenza artificiale per l'analisi predittiva e la creazione di comunicati stampa (4%), vi è una maggioranza di scetticismo e preoccupazione (89%) verso tali tecnologie.
"Il fattore umano rimane imprescindibile," afferma Eros Bianchi, Vice President e Tech Industry Lead di Omnicom PR Group Italy. "La transizione verso l'AI richiede una preparazione tecnica più approfondita e una chiara governance, poiché sì, ci sono opportunità immense, ma anche rischi legati all'utilizzo di dati non verificati."
"Al netto dalle specificità delle singole industry, pare che lo "human touch" nelle interazioni sia ancora ciò che le aziende ritengono imprescindibile, perché come tale è considerato da clienti e utenti, nonostante AI addestrate su basi dati sempre più ampie, chatbot in grado di rispondere in maniera sempre più pertinente alle richieste ed assistenti virtuali dall'aspetto sempre più amichevole. La domanda che rimane aperta è se questo scenario rimarrà tale ancora a lungo o se quel timore di essere prima o poi sostituiti in toto nelle proprie funzioni, che sembra trasparire da alcune risposte di CMO e responsabili comunicazione, abbia fondamento", conclude Bianchi.
In conclusione, sebbene l'AI rivoluzioni il marketing e la comunicazione, la strada è ancora lunga. La ricerca evidenzia la necessità di equilibrare la crescita tecnologica con una guida umana accurata, garantendo un futuro sostenibile e responsabile.