Rispondere alle esigenze del benessere organizzativo: un'analisi approfondita della situazione in Italia
Zattoni (Jointly): è necessario adottare strumenti di ascolto delle persone in azienda
Il welfare aziendale e il benessere organizzativo emergono come pilastri fondamentali per il supporto dei collaboratori e la crescita delle aziende.
Secondo l'Osservatorio Jointly Balance, l'implementazione di programmi di benessere organizzativo ha dimostrato un impatto tangibile sull'engagement dei dipendenti e sul valore complessivo dell'azienda.
"Le modalità e le forme del lavoro cui siamo abituati da generazioni sono state fortemente sollecitate ? ha dichiarato Francesca Rizzi, amministratore delegato di Jointly - Oggigiorno la funzione sociale del luogo di lavoro come costruzione di legami e ambito di socializzazione è messa in discussione, ruoli e compiti spesso cambiano con velocità inconsuete, il lavoro in remoto rende vane le normali forme di indirizzo e controllo.

Lavoratori e manager nelle aziende stanno cercando nuove soluzioni ed equilibri: a volte sono movimenti e sperimentazioni rapidi, come anche testimoniato dal fatto che molte aziende dopo un ricorso massiccio allo smart-working durante il periodo pandemico e nel post-pandemia stanno rivedendo le proprie posizioni.
Nello stesso tempo, le generazioni più giovani testimoniano stili di vita diversi, orientati a trovare equilibri e "bilanciamenti" diversi tra lavoro e vita.
Non dimentichiamo, peraltro, che abbiamo visto aumentare le situazioni di sofferenza, incertezza, insicurezza, ansia e stress delle persone.
Dalla ricerca Jointly Voice, che Jointly ha condotto in collaborazione con il l'Università Cattolica di Milano analizzando nel tempo un campione rappresentativo di 30 mila lavoratori, è emerso come ben l'80% dei lavoratori vorrebbe ricevere dalla propria azienda un aiuto e un sostegno per la propria sfera privata.

E quando l'azienda sa rispondere in maniera puntuale e personalizzata, l'engagement aumenta fino al 30%".
Il ruolo chiave del benessere organizzativo
Il documento evidenzia il crescente bisogno di supporto relazionale sul posto di lavoro, con un terzo dei lavoratori che chiede assistenza per affrontare criticità relazionali.
Il counselor diventa una figura chiave, soprattutto per le donne tra i 30 e i 50 anni, con il 77% che attiva un percorso di counseling di tre colloqui.
Variazioni negli stimoli e nelle domande di supporto
L'analisi indica un cambiamento nelle richieste di supporto, con una diminuzione delle problematiche legate al lockdown e un'accentuazione delle questioni personali.