USA e Cina: i principali fattori da osservare nel prossimo trimestre
David Dowsett (GAM Inv.): dato il contesto di crescita e lo scenario di hard landing, riteniamo che i mercati potrebbero sovrastimare il potenziale di riduzione dei tassi d'interesse per il prossimo anno
Gli Stati Uniti hanno fatto molto meglio del previsto nel periodo estivo, dal punto di vista della crescita e dell'inflazione.
Infatti, l'economia USA è ora più grande del 40% in termini nominali rispetto al 2020, la terza maggiore espansione in termini nominali dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Nel decennio dal 2009, invece, l'economia USA è cresciuta solo del 13%.
L'aumento degli ultimi tre anni e mezzo rappresenta quindi un enorme cambiamento, dovuto in gran parte alla politica fiscale, ma in parte anche all'inflazione.

Stiamo parlando in termini nominali, ma questo è importante per le aziende in termini di misurazione degli utili.
È anche un motivo fondamentale per cui i titoli azionari statunitensi stanno registrando un andamento così positivo.
A nostro avviso, l'espansione fiscale a cui abbiamo assistito non è sostenibile, ma è stata comunque un enorme fattore di sostegno nel momento in cui il mercato si è ripreso dai minimi post-Covid.
Stati Uniti al posto di comando: l'economia va a gonfie vele
Guardando al quadro più immediato, la crescita del terzo trimestre degli Stati Uniti si aggira intorno a un ottimo 3,5% in termini reali.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a importanti miglioramenti nei dati relativi all'offerta.
La forza lavoro sta crescendo, da cui la notizia di un leggero aumento della disoccupazione.
La pressione salariale sembra moderarsi e quindi il quadro dell'inflazione sta migliorando, nettamente meglio negli Stati Uniti che altrove, come ha ricordato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell nel suo discorso a Jackson Hole.