Donne e leadership: il soffitto di cristallo è duro da abbattere
Stefania Radoccia (EY): le donne nei CdA delle società italiane hanno raggiunto il 43% alla fine del 2022, ma sono ancora poche le presenze femminili ai vertici
Rispetto al 2022 aumenta il numero di donne lavoratrici che ritengono che nelle proprie aziende ci sia un gap salariale tra uomini e donne (55%, +7% rispetto all'anno precedente) o che ci sia uno scarto tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera (61%, +9% rispetto al 2022).
Secondo le donne lavoratrici, le maggiori barriere per la crescita della leadership femminile rimangono legate alla difficoltà di conciliare lavoro e famiglia (per l'86% delle intervistate) e al poco spazio che gli uomini lasciano alle donne (74%).

È quanto emerge dalla survey EY - SWG "La leadership al femminile nel mondo del lavoro", realizzata su un campione di oltre 700 lavoratrici e manager sul ruolo delle donne all'interno delle aziende italiane.
Aumenta la percezione che una leadership femminile consenta alle aziende di ottenere migliori risultati, ma allo stesso tempo cresce tra le donne la consapevolezza dei divari di genere
"Dalla nostra analisi emerge che nell'ultimo anno è cresciuta del 19% tra i dirigenti, uomini e donne, la percezione che la leadership femminile consenta alle imprese di raggiungere meglio gli obiettivi aziendali.
Mai prima d'ora vi è stata così tanta consapevolezza nel mondo aziendale della necessità e dei benefici di sostenere e promuovere le donne nel corso della loro carriera lavorativa.
Tuttavia, la percentuale di donne che ricoprono ruoli dirigenziali rimane ancora estremamente contenuta: le donne nei CdA delle società italiane hanno raggiunto il 43% alla fine del 2022, ma sono ancora poche le presenze femminili ai vertici, nel 2% dei casi amministratrici delegate e nel 4% presidenti", commenta Stefania Radoccia, Tax & Law Managing Partner di EY in Italia.