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12/04/2023

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L'intelligenza artificiale generativa è inarrestabile - Punto e a capo -@gigibeltrame

Facciamo il punti di quello che sta succedendo, a partire dal ban di ChatGPT

Negli ultimi mesi abbiamo visto progetti di intelligenza artificiale generativa, a partire da ChatGPT a Bing Chat a Google bard, ma anche Midjourney, Dall-E e tanti altri, in un susseguirsi di annunci dei quali tengo traccia nella mia newsletter "#Techy".
Poi è arrivato il Garante della Privacy e dei dati personali e ha posto una serie di domande a OpenAI a riguardo di ChatGPT e l'azienda ha deciso di chiudere il servizio per gli indirizzi internet italiani.
Da lì sono nate una serie di discussioni su come "l'Italia chiusa all'innovazione" e via di seguito che non portano a nulla.
L'utente un po' sveglio, userà ChatGPT senza problemi ricorrendo a una VPN, cosa del tutto lecita, oppure magari usando direttamente un browser che ce l'ha direttamente come Opera.
Quindi, il blocco c'è ma è fittizio.
Il tema del training di questi algoritmi, la generazione di risposte errate non sono questioni semplici, mentre l'età degli utenti sì, ma sappiamo che anche questa è un'opzione facilmente evitabile.


Ma non sono problemi che appartengono solo all'intelligenza artificiale: un motore di ricerca in fondo fa lo stesso lavoro, rielabora delle risposte in base a quanto è andato a raccogliere sul web!
Il problema vero è la trasparenza di questi algoritmi, capire da dove hanno attinto e come farlo.
Un'impresa titanica e probabilmente impossibile, con buona pace della Siae, degli editori, dei creator come potrei essere io.
La domanda da porsi è: l'Italia può permettersi di venire tagliata fuori dall'AI generativa?
Di fatto non è così: sia che si usino attualmente (chiudo l'articolo il 4 aprile 2023) le API di OpenAI o quelle di Azure, dall'Italia è possibile avere risposte esattamente come ChatGPT, quindi non stiamo perdendo nessun treno a livello di aziende e startup.
E' solo una fase di assestamento.
Mi preoccupano di più le uscite di Musk che vuole fermare questa AI generativa e non si fa il minimo scrupolo nel mettere un "cagnolino" simbolo di una crypto valuta al posto dell'uccellino di Twitter.
Forse avrà letto la ricerca di Goldman Sachs dichiara che "l'automazione dell'intelligenza artificiale può avere un impatto sul 66% di tutti i posti di lavoro, ma aumentare il PIL globale del 7% ".



Serviranno competenze per dirimere la questione, ma non solo tecniche, ma davvero multidisciplinari.
Ma il tempo scorre, l'innovazione avanza e oggi chiunque può installare sul proprio computer un "ChatGPT personale" in minuti, facendogli poi il training sui propri documenti con meno di 1000 dollari (ci sono algoritmi anche da meno di 200).
ChatGPT è solo la punta dell'iceberg, questo genere di innovazione è del tutto inarrestabile perché tracima ovunque.

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