Quasi tutti i CEO sono già pronti ad affrontare una fase di rallentamento economico nel prossimo futuro
Massimo Antonelli (EY): i CEO che hanno investito e immesso fiducia nel sistema durante le fasi critiche, ne hanno poi beneficiato maggiormente in fase di ripresa. La capacità di trasformazione è una delle chiavi per la creazione di valore nel lungo periodo
Quasi tutti i CEO a livello globale si dichiarano pronti ad affrontare una fase di rallentamento dell'economia attesa nel prossimo futuro, è quanto emerge dall'ultima edizione dell'EY CEO Outlook Pulse, indagine che ha registrato le opinioni di oltre 1.200 capi d'azienda in tutto il mondo (dei quali oltre 50 in Italia) sulle prospettive, sfide e opportunità delle aziende italiane e internazionali nel difficile contesto in cui operano.

Secondo i risultati della survey EY CEO Outlook Pulse, infatti, i CEO di tutto il mondo hanno mostrato preoccupazione per le prospettive dell'economia globale e del loro settore, ma il 98% ha dichiarato di aver già avviato programmi di trasformazione per adattarsi ai mutamenti portati dallo scenario attuale e in continuità con quanto avviato a seguito della crisi legata alla Pandemia che già aveva richiesto una forte capacità di adattamento alle aziende in tutto il mondo.
Due le strategie più diffuse tra i CEO: continuare ad agire sulla riorganizzazione delle supply chain (secondo il 44%) e riconfigurare le strategie di investimento (il 42%).
Secondo Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, "negli ultimi anni le nostre aziende, l'imprenditoria, ma anche il sistema Italia in generale, hanno dimostrato che quanto più grandi sono state le discontinuità da affrontare, più profonde sono state le trasformazioni messe in campo.
La nostra ultima analisi EY CEO Outlook ci conferma che una delle ragioni di questo spirito di trasformazione è che i CEO hanno acquisito una capacità di reazione senza precedenti: oggi quasi il 100% di loro si aspetta una fase di rallentamento economico, ma si è già preparato ad affrontarla.
Sono infatti già pronti programmi di trasformazione aziendale, tramite politiche di efficientamento - il 44% pensa di riorganizzazione la supply chain - o tramite strategie di sviluppo - il 42% rivede la strategia di investimento pianificata - per cogliere nuove opportunità e per gestire eventuali rischi.

Le precedenti fasi di disruption hanno dimostrato che i CEO che hanno investito e immesso fiducia nel sistema durante le fasi critiche, ne hanno poi beneficiato maggiormente in fase di ripresa.
La capacità di trasformazione è, oggi più che mai, una delle chiavi per la creazione di valore nel lungo periodo".
Il contesto critico attuale è causato sicuramente dal perdurare degli effetti della pandemia, ancora visibili in alcuni mercati e aree geografiche, ma soprattutto dalle tensioni e incertezze generate dal conflitto in Ucraina.
Questo, inoltre, si è sovrapposto ad uno scenario geopolitico già complesso che sta determinando una contrazione della domanda, aggravata dagli effetti economici dell'inflazione, dalla ridotta reperibilità di merci e materie prime e dall'incremento del costo del denaro.
Uno scenario che i CEO rilevano con grande preoccupazione: oltre la metà dei rispondenti italiani ritiene che questa crisi potrà essere più pervasiva di quanto sperimentato in passato, in quanto è destinata ad incidere maggiormente sui modelli operativi e di business.