Caro energia: quasi 1 azienda su 3 nell'ultimo anno ha richiesto agevolazioni
Solo la Germania, con oltre 55 miliardi di euro, ha stanziato più dell'Italia (45 mld) a cui segue la Francia con circa 41. Si registra una predisposizione nuova delle aziende italiane nei confronti delle agevolazioni per l'efficientamento energetico
"La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione perché è proprio la crisi a portare progresso": le parole di Albert Einstein mettono ancora più in risalto un quadro generale di grande difficoltà ed incertezza che, ad oggi e da ormai diversi mesi, sta influenzando l'Europa e l'Italia.

La causa scatenante è la crisi energetica che, stando a quanto indicato dal portale economico Visual Capitalist, nel solo 2022 ha spinto i Paesi europei a investire una cifra di poco inferiore ai 250 miliardi di euro per supportare famiglie, associazioni e imprese.
Entrando più nel dettaglio, ecco la top 3 delle nazioni che hanno investito maggiormente: l'Italia si piazza 2° con 45 miliardi di euro stanziati per finanziamenti come i crediti d'imposta per le industrie e i bonus a supporto dei cittadini (1° la Germania con oltre 55 miliardi e 3° la Francia con 41 miliardi).
Soffermandoci sul contesto italiano, emerge una recente indagine di Confartigianato che mette in risalto come il caro energia in Italia stia mettendo a rischio quasi 900mila imprese e oltre 3.5 milioni di addetti.
Le stesse organizzazioni, però, possono contare anche su una serie di agevolazioni introdotte dal precedente Governo nel corso del 2022 che, a loro volta, vengono rafforzate dalla legge di Bilancio 2023, la quale prevede due tipologie di incentivi.