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25/01/2023

leisure

Il Metaverso non esiste? Ditelo ai potenti di Davos

Il Metaverso è un percorso, molto lungo e spesso accidentato, non una corsa di 100 metri

Sono tanti i detrattori del Metaverso, concetto per il quale anch'io sono scettico rispetto a tante narrazioni che sento in giro.
Il Metaverso rappresenta il punto d'incontro di tecnologie, a partire dalla qualità grafica, passando alle connessioni veloci, la capacità di calcolo, intelligenza artificiale e ecosistema economico, nonché sulla possibilità di avere il tutto in maniera decentralizzata, avviene tutti in tempo reale ed è persistente.
Quanto siamo vicini a questa visione?
Poco, pochissimo, anche se molto c'è.
Nel frattempo facciamo piccoli passi verso questo nuovo modo di interagire con il digitale e con gli altri.
Chi è andato al CES di Las Vegas, la più importante fiera a livello occidentale per l'innovazione digitale, ha potuto notare il florilegio di dispositivi per "vedere il mondo digitale" da indossare.
L'esigenza c'è, che poi si tratti di semplici schermi proiettati, realtà aumentata o realtà virtuale non fa la differenza: il trend è deciso.
Ma manca ancora la killer application, quella cosa che fa scattare la scintilla verso l'acquisto in massa.


Di applicazioni per il business ne vediamo sempre di più e la collaborazione è probabilmente il grimaldello per arrivare al grande pubblico.
L'altro giorno parlavo online con una scuola superiore attraverso Zoom e ho mostrato l'arrivo degli avatar personalizzati, non gli animaletti che erano disponibili da un po', ma degli avatar che possiamo creare noi (ancora molto limitata la personalizzazione).
E' Metaverso? Ovviamente no, ma è un passaggio.
Accenture con Microsoft al World Economic Forum ha presentato qualcosa di interessante, un modo di interagire molto promettente.
Niente di non visto, ma applicato su larga scala.
Klaus Schwab, fondatore e Presidente Esecutivo del Forum ha dichiarato che "il metaverso influenzerà il modo in cui le persone, i governi, le aziende e la società in generale pensano, lavorano, interagiscono e comunicano allo scopo di affrontare collettivamente le questioni dell'agenda globale. Il Global Collaboration Village sarà un'estensione delle piattaforme pubblico-private del World Economic Forum e degli incontri di persona e fornirà un processo più aperto, più sostenuto e più completo per riunirsi".



La chiave è la libertà, ma in realtà sono l'interattività e l'inclusività a fare la differenza.
Lo scopo di questo progetto è fornire esperienze coinvolgenti per discutere delle principali sfide globali, ma anche offrire uno spazio pubblico collaborativo, dove viene abilitata un'ampia partecipazione alle discussioni su questioni globali urgenti di cui si discute al Forum, in spazi ampi, visitabili e persistenti.
Spazio persistente: l'elemento differenziante.
Sarà un successo?
Non lo so, è un passo, non so se in avanti o laterale, ma è un passo.


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