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11/01/2023

leisure

La parola del 2022? AI (artificial intelligence)

Ogni anno si cerca di trovare una parola che indentifichi un trend: intelligenza artificiale è quella di quest'anno

The Economist ha proposto "Hybrid Work" come parola dell'anno, ma di fatto lo smartworking, come lo chiamiamo noi qui in Italia, è una realtà di fatto da marzo 2020, con alti e bassi.
Condivido il fatto che sia importante, ma se devo parlare di un trend, a livello tecnologico e di impatto sul business, non ho dubbi.
Lo so, molti penseranno che la parola chiave sia Metaverso, perché mi sono speso tanto (e pensate che nel 2023 arriva anche un libro), ma posso con tranquillità affermare che il Metaverso non è un trend, non è una tecnologia matura e ancora non ha un impatto evidente per le imprese.
La parola di quest'anno è composta, anche hybrid work lo era, perché credo che ci siano state delle novità tali da sconvolgere e ribaltare interi mercati.
Intelligenza artificiale, artificial intelligence, IA o AI è la parola dell'anno.
Mai come in questi mesi le persone e le imprese hanno scoperto cosa si può fare con l'intelligenza artificiale, abbiamo visto come ha iniziato a parlare e a comprendere il linguaggio, come può disegnare, come può entrare nelle attività più disparate.


In un recente webinar di Oracle, veniva raccontato come i dati e la rielaborazione dei modelli in tempo reale siano stati i protagonisti della cavalcata della Oracle Red Bull Racing, oppure nelle tante interviste del mio Late Tech Show si è spiegato come l'aiuto dell'elaborazione di una macchina possa fornire un vantaggio, dall'efficientamento energetico all'approvvigionamento, dall'eCommerce fino alla gestione della privacy.
L'intelligenza artificiale rappresenta una tempesta perfetta, si adatta a qualsiasi cosa, ma soprattutto è finita l'era della speculazione, quando si utilizzava in maniera inappropriata o addirittura fuorviante, e si sta raggiungendo un buon grado di maturità.
Intelligenza artificiale che è il frutto di un incrocio di tante tecnologie, a partire dai dati e dal cloud, ma che oggi permette di programmare anche a chi non ha nessuna idea di come fare e che può diventare protagonista di ottimizzazioni nel proprio lavoro/tempo libero.
È evidente che l'IA sarà un'alleata per molte attività e rappresenta un cambiamento netto rispetto al passato.



L'IA può essere utilizzata dalle PMI italiane per ottenere vantaggi concreti a prezzi ragionevoli e migliorare la competività: oggi il mondo è il mercato, non scordiamolo.
La parola dell'anno è Intelligenza artificiale, almeno per me, perché da qui in avanti sarà una compagna insostituibile per tanti lavori, dai più creativi ai più umili.
 

PS A Michele Balbi e Fabrizio Albergati fischieranno le orecchie!

 


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