Investimenti: contrastare l'inflazione nel 2023
Secondo le previsioni di Vanguard gli investitori possono aspettarsi una situazione macroeconomica più difficile, con una recessione globale. È bene rimanere concentrati sugli obiettivi a lungo termine e attenersi ai princìpi di una buona asset allocation
Per gli economisti di Vanguard, nel 2023 le condizioni di mercato a livello globale continueranno a dipendere dalle decisioni che le banche centrali e i governi adotteranno per cercare di contrastare un'inflazione persistentemente elevata.
Dalla sintesi delle nostre previsioni economiche e di mercato per il 2023 emerge che i governi, pur di debellare l'inflazione, sono disposti ad accettare la volatilità dei prezzi delle attività finanziarie e il deterioramento dei fondamentali macroeconomici.
Le condizioni globali attuali e quelle previste per i prossimi mesi sono simili a quelle che hanno contraddistinto le recessioni globali in passato e il nostro scenario di base prevede una recessione globale nel 2023.

Ma se non si agisce in modo aggressivo per combattere l'inflazione, si rischia di danneggiare famiglie e imprese nel lungo periodo.
Di recessione si tratta, comunque la si chiami
Le preoccupazioni relative alla domanda e all'offerta di energia, la riduzione dei flussi di capitale, il calo del volume degli scambi e la diminuzione della produzione pro-capite lasciano intendere che, con ogni probabilità, l'economia globale entrerà in recessione il prossimo anno.
Ciò premesso, le famiglie, le imprese e gli istituti finanziari sono in una posizione migliore per gestire un'eventuale flessione.
Fare il parallelo con situazioni recenti sembra fuori luogo: anche se le recessioni sono dolorose, è improbabile che questa lo sarà in modo particolare.
La crescita dovrebbe concludersi nel 2023 con un andamento piatto o leggermente negativo nella maggior parte delle principali economie, tranne quella cinese.
È probabile che la disoccupazione aumenterà nel corso dell'anno, ma non così tanto come durante le crisi del 2008 e del 2020.
A causa della perdita di posti di lavoro e del rallentamento della domanda dei consumatori è probabile che la tendenza al ribasso dell'inflazione si protrarrà fino al 2023.
Previsioni per i mercati obbligazionari
Riteniamo che le banche centrali, tra cui la Bank of England, la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve statunitense, continueranno ad aumentare i tassi d'interesse anche il prossimo anno per combattere l'inflazione.