BusinessCommunity.it

16/11/2022

idee

La crisi energetica può essere un'opportunità per un futuro più sicuro, sostenibile ed economico

Marouane Bouchriha e Vincent Meuleman (Candriam): il mondo ha bisogno di energia non solo pulita, ma anche sicura e conveniente

Nel 2021 i combustibili fossili costituivano l'82% dell'approvvigionamento energetico globale, con il petrolio come fonte principale, seguito dal carbone e dal gas naturale. L'eolico e il solare rappresentavano meno del 5%. Ciò significa che mancano ancora anni alla completa transizione delle nostre economie e non possiamo aspettarci che il consumo di combustibili fossili diminuisca solo riducendo gli investimenti nella vecchia industria energetica, come sta facendo l'Europa.
L'attuale crisi energetica è dovuta a una confluenza di eventi rari, con la guerra in Ucraina che ha un impatto significativo sui flussi energetici in Europa. In questo momento di accelerazione della domanda, sono entrati in gioco anche altri fattori legati alla produzione idroelettrica e di carbone, mettendo in luce i fattori di vulnerabilità geopolitici e della supply-chain. Questo contesto costituisce un monito per la potenziale, futura volatilità del mercato energetico, che può essere innescata da rapidi movimenti simultanei sui versanti della domanda e dell'offerta del panorama globale dell'energia.


Non dobbiamo inoltre dimenticare che il clima diventerà sempre più variabile, tanto più nel caso di una transizione energetica sempre più disordinata. Questo avrà inevitabilmente un impatto sulle forniture di energia.
I Paesi dell'UE non hanno alcuna influenza sul prezzo di tutto ciò che importano e sono strutturalmente sempre più dipendenti dalle forniture esterne di combustibili fossili (fino al 97% per il petrolio, al 44% per il carbone e al 90% per il gas). Da questo punto di vista, l'Asia si trova in una posizione leggermente "migliore" grazie al carbone (il combustibile fossile con la peggiore impronta di CO2), ma la regione è fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio e gas.
L'attuale dipendenza dai combustibili fossili, anche lasciando da parte l'impatto sul cambiamento climatico, sta chiaramente mettendo la maggior parte del mondo alla mercé di poche autocrazie, con cinque Paesi che detengono più del 50% delle riserve petrolifere globali.
Va inoltre sottolineata l'esplosione dei costi dei combustibili fossili. Secondo i dati dell'AIE, nel 2022, la bolletta energetica totale pagata dai consumatori mondiali dovrebbe superare per la prima volta i 10.

000 miliardi di dollari, pari a poco più del 10% del PIL mondiale. Sono livelli che non solo restringono la crescita, ma potrebbero mettere in pericolo la coesione sociale in diverse parti del mondo.
La Germania può permettersi la spesa di importare carichi di gas naturale liquefatto (GNL), ma il resto del mondo non è in grado di competere. L'Argentina ha convertito parte della sua produzione elettrica al diesel, a causa della mancanza di gas naturale, ma questo sta provocando carenze per gli agricoltori, che hanno bisogno di carburante. Questo è il tipo di compromesso che i Paesi stanno iniziando ad affrontare e l'elevata volatilità dei prezzi delle materie prime non farà che peggiorare la situazione.
Siamo convinti che gli attuali prezzi elevati dei combustibili fossili, la loro volatilità e la politicizzazione dell'energia siano tutti fattori positivi per la decarbonizzazione:
- innanzitutto, per l'impatto positivo in termini di sostegno politico, perché questa crisi geopolitica ha collegato la transizione energetica all'indipendenza energetica. In Europa, il piano REPowerEU annunciato dalla Commissione Europea è un buon esempio.



- c'è poi l'effetto di sostituzione derivante dai prezzi più elevati e volatili, per periodi più lunghi, dei combustibili fossili, che è inoltre vantaggioso per le alternative sostenibili, siano esse l'efficienza energetica o le energie verdi.
Riteniamo che questa sia per gli investitori un'opportunità storica: oltre l'80% dell'economia globale si è impegnata a raggiungere la neutralità delle emissioni tra il 2050 e il 2060, ma c'è ancora un enorme divario, tra quanto stanziato e i reali bisogni in termini di investimenti. Questi obiettivi ambiziosi possono essere raggiunti solo investendo 3.000 Mld di dollari all'anno nella transizione energetica. Si tratta di una cifra tre volte superiore a quella investita oggi, nonostante i grandi annunci che dominano i media.
Secondo le stime dell'AIE, attualmente disponiamo di tutte le tecnologie necessarie per guidare la transizione fino al 2030 e il maggior contributo è dato dall'efficienza energetica.
La buona notizia è che le energie rinnovabili e l'efficienza energetica trarranno chiaramente i maggiori benefici dagli attuali prezzi elevati dell'energia, perché il rendimento degli investimenti è gonfiato dal costo dell'energia.


Un investimento in una pompa di calore, ad esempio, richiedeva un periodo di ammortamento di 10 anni. Ora è sceso a 2 anni in alcuni paesi e può addirittura ripagarsi da solo grazie alle sovvenzioni disponibili in Francia o in Italia.
La politica energetica è più che mai sotto osservazione. Il mondo ha bisogno di energia non solo pulita, ma anche sicura e conveniente. La sfida per fornire un mix energetico che soddisfi questi requisiti costituisce un'opportunità storica per gli investitori. Il modo in cui l'energia viene fornita, risparmiata e consumata potrebbe definire i mercati finanziari nel prossimo decennio

Marouane Bouchriha, Senior Fund Manager, Thematic Global Equity (nella foto) e Vincent Meuleman, Senior Portfolio Manager di Candriam

 


ARGOMENTI: marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

> Vai al sommario < - > Guarda tutti gli arretrati < - > Leggi le ultime news <

Copyright © 2009-2024 BusinessCommunity.it.
Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154
Politica della Privacy e cookie

BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo


Copertina BusinessCommunity.it