Inflazione e deglobalizzazione: i due grandi temi per il futuro (e il presente) degli investitori

Yves Ceelen (DPAM): il mondo cambia e bisogna essere capaci di cambiare il modo di pensare per stare al passo

Investire oggi vuol dire operare in un ambiente economico e politico che sta vivendo grandi cambiamenti e che quindi diventa più difficile da leggere. In particolare, sono due gli elementi che vanno tenuti a mente per compiere un'analisi attenta e costruirsi la cornice da cui guardare gli investimenti nel futuro: l'inflazione e la deglobalizzazione.
L'inflazione è probabilmente l'argomento più dibattuto in questo periodo: un ambito che sta assistendo a degli importanti cambiamenti a livello globale. Lo scenario inflattivo attuale ha delle proprie cause e, anche se è probabile che si vada verso una recessione negli USA e in Europa in grado di attenuare la spinta inflattiva, questo rimarrà comunque alto.
A concorrere all'aumento duraturo dell'inflazione vi è la deglobalizzazione, un fenomeno che è chiaramente in atto e che ha una conseguenza semplice e diretta: tutto costerà di più. Con la deglobalizzazione, infatti, sarà più difficile andare a cercare manodopera in quei Paesi dove i costi sono su più bassi, costringendo le industrie occidentali a produrre di più nei loro Paesi, dove però i salari sono i più alti, con la conseguenza di un innalzamento dei prezzi.

A pesare sul costo del lavoro vi sono anche importanti dinamiche demografiche: l'invecchiamento della popolazione che colpisce gli USA e ancor di più l'Europa - ma anche la Cina e in generale tutti i paesi - farà sì che in futuro sarà sempre più difficile trovare lavoratori, portando a una spinta in alto per i salari e per l'inflazione.
La rivoluzione "green" è un tema globale ormai e ci si sta imponendo di condurla a ritmi rapidi, basta pensare al fatto che sono stati posti target in tema di emissioni per il 2030 e il 2050. Il problema è quindi: abbiamo la tecnologia e le risorse per sostenere un cambiamento così importante in tempi così rapidi? A ben vedere le risorse economiche sembrano insufficienti e questo concorre all'inflazione.
In questo scenario gli investitori dovranno cambiare completamente approccio rispetto a quello tenuto negli ultimi quarant'anni.
L'altro tema, di cui abbiamo già fatto cenno ma che è fondamentale in vari aspetti, è la deglobalizzazione intesa come creazione di due blocchi di alleanze ostili e separate tra di loro. Da una parte abbiamo i cosiddetti Paesi occidentali come gli USA, l'UE, il Canada, l'Australia mentre dall'altra abbiamo la Russia, il Brasile, la Cina, L'India.

La formazione di questi due blocchi, con il formalizzarsi di queste alleanze, porterà all'irrigidimento dei rapporti tra le due parti con conseguenze pratiche importanti, ad esempio, in tema degli scambi tra valute o sul fronte dei pagamenti. Per le aziende potrebbe affermarsi una tendenza, quella di rivolgersi ai mercati interni. Questo potrebbe portare a rinunciare a parte delle opportunità sul mercato internazionale, con tutte le conseguenze del caso. Una considerazione finale: il mondo cambia e bisogna essere capaci di cambiare il modo di pensare per stare al passo.

Yves Ceelen, Head of Portfolio Management, DPAM