Luigi Consiglio (GEA): le imprese italiane crescono nonostante le difficoltà
Pur alle prese con fattori oggettivamente negativi negli ultimi tre anni, le nostre imprese hanno continuato a trovare spazi adattativi dirompenti, molte espandendosi all'estero, grazie anche all'inclusività competitiva
La nona edizione del Premio Eccellenze d'Impresa, l'iniziativa promossa da GEA-Consulenti di Direzione e dalla società di gestione del risparmio Arca Fondi SGR, con il patrocinio di Borsa Italiana, ci ha dato l'occasione per intervistare Luigi Consiglio, presidente di GEA.
Quali sono le maggiori evidenze dell'edizione di quest'anno?
Nonostante gli ultimi fattori potenti che ci hanno attaccato negli ultimi tre anni - cito il Covid-19 e la guerra in Ucraina l'aumento delle materie prime, un'inflazione che non si vedeva dagli anni 80 e l'aumento dell'energia fino a 10 volte il costo di prima - le aziende hanno continuato a trovare spazi adattativi dirompenti. Inoltre, il messaggio più potente che è venuto fuori è che sono aumentati gli occupati nei settori hi-tech, in zone rurali. Per cui vediamo che tanti dei miti e delle parole d'ordine, che sono smartworking e incapacità di reperire risorse umane, vengono sfatati dalla realtà.
Abbiamo visto con grande gioia aziende arrivare a 500 dipendenti ad Arezzo, che non è ancora Silicon Valley, o a Perugia. Lo stesso vale per il Gruppo Merloni (vincitore del premio), che produce più dell'80% del fatturato da esportazioni in giro per il mondo, in cui la matrice fabrianese più che marchigiana è la dominante culturale.
La sua specializzazione è il food, tema di grande attualità. Come va il comparto?
Il settore si divide in due. Le aziende internazionali che risiedono all'estero stanno andando benissimo e crescono sempre di più.
Le aziende sul mercato italiano stanno invece soffrendo molto. In particolare quelle che hanno un basso valore aggiunto sono in condizione da dover portare i libri in tribunale. Quindi non posso affermare che nel comparto alimentare vada tutto bene.
Spiego per maggior chiarezza. Chi ha un elevato valore aggiunto dato da processo, design, elaborazione della ricetta o della materia prima, ha avuto margini per assorbire l'incremento dei costi delle materie prime e dell'energia. Chi invece ha un basso valore aggiunto - cito per esempio la pasta secca, i biscotti e i prodotti più semplici - non ha questo spazio, e la prima cosa che manca è la cassa per pagare energie e materie prime. Quindi le aziende non falliranno perché hanno i bilanci in rosso, ma perché non hanno sufficienti flussi di cassa per far fronte alle spese. Questo è un tema molto importante: io ho continue chiamate da parte di imprenditori che non ce la fanno ad arrivare a Natale.
Come se ne esce?
Questo vale per tutti i settori: la tormenta passerà. Non lasciamo le aziende da sole, poiché hanno semplicemente bisogno di una banca che nel breve gli faccia scavallare la congiuntura e aspettare che i costi delle materie prime scendano, perché scenderanno. Però bisogna arrivarci a marzo.
Sarà sufficiente la leva bancaria?
Sì. La limitazione dell'uso dei macchinari c'è solo quando l'azienda non riesce più a pagare gli stipendi e deve quindi mettere i dipendenti in cassa integrazione perché manca la liquidità. Se la banca fornisce cassa per due anni e consente di superare il ciclo negativo, nel momento in cui le materie prime scendono e torneranno ad avere i prezzi che il mercato si aspetta, il problema non si pone.
In questa fase le strade sono due: o il consumatore mi concede un aumento dei prezzi che mi ripaga integralmente l'aumento dei costi, oppure io perdo, e perdo tanto, ma devo avere la cassa per salvaguardare le risorse. Queste sono i lavoratori, l'energia e le materie prime. Se non ho i soldi per pagare i lavoratori devo per forza metterli in CIG.
Ritornando al premio, come le aziende sono accomunate dalla trasformazione digitale?
Quello che mi colpisce di più è la trasformazione digitale come "enabler" di impresa. Ci sono realtà che abbiamo visto crescere e nascere grazie al digitale. Non avrebbero potuto svilupparsi nell'analogico tradizionale, invece la trasformazione digitale ha permesso loro di diventare aziende, mantenendo però un business model altamente concreto e di fabbrica. Quindi il digitale non è un business in sé, ma diventa un abilitatore, un agevolatore di impresa in generale. E' il fattore strategico abilitante.
Inclusività competitiva è uno dei fattori che contraddistingue le imprese italiane: che cosa comporta?
Le imprese italiane che vogliono davvero vincere la sfida della competizione globale sono quelle che sanno abbracciare compitamente il tema dell'inclusività, facendone un elemento distintivo di crescita e performance.
Quando va all'estero l'imprenditore italiano ha la capacità di comprendere i sistemi in atto dove arriva. Ha l'umiltà di ascoltare chi gli parla e comprende le esigenze del personale e dei mercati locali. Quindi più di chiunque altro tenderà a non imporre il proprio modello, ma far si che la sua azienda si adatti e si modifichi in modelli adatti al luogo dove va. Questo costituisce un fattore cardine. Se noi guardiamo alle internazionalizzazioni di tedeschi, francesi e giapponesi, notiamo che il management di primo livello di quelle società di soggetti della loro nazionalità perché è più facile da gestire. E questo è un nostro vantaggio. Come detto da Merloni Ariston, loro hanno un management locale e ciò significa esser capaci di gestirlo, capirlo e motivarlo. E questa è la chiave del successo italiano. In una definizione: la capacità di ascolto di tutte le componenti aziendali.
I vincitori del Premio Eccellenze d'Impresa
Ariston Group, azienda tra i leader mondiali nel settore comfort termico sostenibile, è il vincitore assoluto della nona edizione del Premio Eccellenze d'Impresa, conquistando la vetta anche nella categoria Internazionalizzazione.
Nella categoria Crescita e Sostenibilità si è aggiudicato il premio EdiliziAcrobatica.
In quella Innovazione e Tecnologia, il riconoscimento è andato a SECO.
Infine nella categoria Rising Star, dedicata alle PMI innovative ad alto potenziale, si è aggiudicato il premio Eagleprojects.