Sempre maggiore l'impegno delle imprese, anche le PMI, verso gli obiettivi ESG. Ma non tutte le filiere affrontano il tema con la stessa sensibilità .
Occorre costruire un metodo di rendicontazione per gli interventi a favore del territorio di riferimento
In Italia l'adesione ai criteri ESG è un tema sempre più diffuso.
C'è una sempre maggiore attenzione all'ambiente, ma si parla ancora poco di sostenibilità sociale, che è un fattore altrettanto importante.
Ne abbiamo parlato con Serena Porcari, presidente di Dynamo Academy.
Cosa comporta l'entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive?
La direttiva UE punta a introdurre nei prossimi anni standard comuni e più omogenei per la valutazione dell'impatto delle aziende secondo i criteri ESG (Enviromental, Social and Governance) e si rivolgerà a una platea più ampia di aziende, anche di medie e piccole dimensioni.

Al di là degli aspetti tecnici, la direttiva, che è ancora in corso di definizione, può segnare un cambio di passo.
Progressivamente le aziende saranno chiamate a "rendicontare la sostenibilità ", ovvero a rendere trasparenti i loro investimenti nelle aree ambientale, sociale e di governance.
Questo varrà anche per le PMI che sono inserite all'interno di grandi filiere.
Serviranno nuove competenze all'interno delle imprese e anche una conoscenza del ruolo strategico delle varie componenti della sostenibilità .
In particolare, nel caso della sostenibilità sociale, è necessario avviare una ricognizione pratica di ciò che viene fatto in termini di Diversity, Equity e Inclusion e su tutto ciò che riguarda il sostegno dei territori e delle comunità anche attraverso l'impegno dei dipendenti.
Dal vostro punto di vista, come si stanno muovendo le imprese italiane in ambito ESG?
C'è più attenzione da parte anche delle piccole-medie imprese soprattutto in settori come l'immobiliare dove le PMI stanno sviluppando attenzione al tema in quanto si trovano a stretto contatto con grandi aziende, di cui sono fornitrici di beni e servizi, che hanno una cultura più avanzata sui temi ESG.

In questa filiera grandi aziende e PMI già dialogano sugli investimenti legati alla sostenibilità .
Ci sono filiere meno evolute, ma che si stanno muovendo come la meccanica.
Altri settori come finanza, banche, farmaceutico e utilities, che sono per loro natura più orientati al consumatore finale, hanno una consapevolezza più spiccata su questi temi.
Comparando le imprese italiane a quelle europee, a che punto siamo nei diversi settori?
Francia e Germania sono molto forti sulla sostenibilità ambientale, ma sul sociale l'Italia può dare una spinta in più.