Gli impatti di pandemia e guerra sui trasporti marittimi e la logistica
Massimo Deandreis (SRM): si stanno rafforzando alcuni fattori, come l'accorciamento delle supply chain e la tendenza di molte aziende a riportare siti produttivi più vicini ai mercati di sbocco. Il Mediterraneo verso una nuova centralità
L'economia marittima è una delle componenti fondamentali non solo per l'intero commercio mondiale, ma dell'intero sistema economico internazionale.
E la sua importanza è stata ribadita dal nono Rapporto Annuale "Italian Maritime Economy" di SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), presentato il nell'ambito della Naples Shipping Week 2022.
Il Rapporto di SRM sui Trasporti Marittimi e la Logistica ha affrontato quest'anno l'analisi dei fenomeni connessi all'economia marittima, generati dai due eventi disruptive degli ultimi tempi: la pandemia, con le sue varianti virali, e la guerra Russia-Ucraina, che sta portando a significativi cambiamenti in termini di rotte percorse e porti scalati dalle navi.

Rilievo è stato dato dunque al tema dei noli elevati e dei rialzi costanti del costo delle materie prime, alla questione strategica delle catene logistiche lunghe e alla nostra dipendenza, dal punto di vista produttivo, dal Middle East e dal Far East.
Il Rapporto propone inoltre approfondimenti sui temi della sostenibilità, della digitalizzazione, dei cavi sottomarini e all'innovazione portuale, approfonditi da autorevoli firme - nazionali e internazionali - che portano all'attenzione come questa sia la strada giusta da perseguire per rendere le nostre infrastrutture più resilienti e per affrontare un futuro migliore per le nuove generazioni.
I principali risultati del report
- Il commercio internazionale via mare a livello mondiale continuerà a crescere: si prevede +1,1% nel 2022 (12,2 miliardi di tonnellate) e +2,3% nel 2023.