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27/07/2022

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Le imprese di produzione, distribuzione e servizi per la filiera edile performano bene

Emilio Bianchi (SAIE): il nostro Osservatorio mette in luce una filiera in buona salute, pronta ad intraprendere un percorso che metta al centro i concetti di innovazione, sostenibilità e formazione anche per far fronte ad uno scenario economico complesso

L'inflazione cresce rapidamente arrivando a toccare a giugno 2022 il valore record del +8% su base annua, eppure il settore delle costruzioni riesce a produrre riscontri positivi. Nonostante l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia colpisca circa 8 realtà su 10, le aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti) si dicono generalmente soddisfatte del proprio giro d'affari. Nell'ultimo anno, poco più della metà di esse (53%) ha dovuto addirittura rinunciare a dei lavori per le troppe richieste, con il 46% che sta puntando sull'assunzione di nuovo personale per aumentare la capacità produttiva. In questi mesi, un grande aiuto è arrivato dagli incentivi, soprattutto dal Superbonus 110%, che, in attesa di capire quale sarà il suo futuro, ad oggi ha determinato mediamente fino ad un quarto del fatturato per quasi 8 aziende su 10.

Aumento dei prezzi e ritardi nelle consegne


Le difficoltà macroeconomiche si fanno sentire soprattutto sotto due aspetti: l'aumento dei prezzi del prodotto finito (per il 68% delle aziende) e i ritardi nelle consegne (60%).

Sono queste alcune delle evidenze emerse dall'Osservatorio SAIE, realizzato da Senaf in previsione di SAIE, La Fiera delle Costruzioni. Progettazione, edilizia, impianti, che si terrà a BolognaFiere dal 19 al 22 ottobre 2022.
In questo contesto, si registrano molte buone notizie. L'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime ha avuto un impatto negativo sulla forza lavoro (per ora) solo per il 4% del campione. L'occupazione nel settore delle costruzioni, dunque, resiste, e in questi mesi ben il 63% ha in previsione nuove assunzioni, soprattutto operai (sia altamente specializzati che non), impiegati e specialisti digital/BIM. Importante sottolineare poi, come in alcuni casi (21% del campione), durante quest'ultimo quadrimestre, siano aumentati anche gli stipendi.
Anche l'indice di fiducia generale resta alto: la percentuale di chi si dice complessivamente soddisfatto dell'attuale andamento della propria azienda è aumentata fino all'82%, addirittura superiore rispetto all'80% del quadrimestre precedente. A livello di fatturato, quasi 8 realtà su 10 (76%) hanno messo a segno un incremento negli ultimi quattro mesi e si aspettano di chiudere l'anno col segno più, a dimostrazione della vivacità della filiera.

Se andiamo a vedere la soddisfazione per il portafoglio ordini ne abbiamo ulteriore conferma: ben il 90% degli intervistati lo ritiene adeguato ai livelli di sostenibilità finanziaria, in aumento di +2 punti percentuali sulla precedente rilevazione.

Cosa ha favorito la ripartenza del settore dopo anni difficili


Non sorprende che in cima alle risposte più gettonate ci siano gli incentivi, seguiti dalla riforma della burocrazia/sburocratizzazione e dallo sblocco dei cantieri. Parlando proprio di bonus, molti ritengono che il Superbonus 110% abbia avuto un impatto positivo sul proprio giro d'affari, anche se, secondo 6 aziende su 10, le difficoltà ad accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito rischiano di colpire il comparto. Per quanto riguarda il PNRR, le imprese guardano con favore soprattutto a incentivi e investimenti relativi all'efficientamento energetico e alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio sia pubblico che privato.

Cosa blocca il potenziale del comparto


Oltre all'aumento dei prezzi, spicca l'incertezza normativa.

Da sottolineare come per il 41% degli intervistati uno dei problemi fondamentali sia la carenza di formazione tecnico-professionale, anche se allo stato attuale l'84% ritiene il livello di competenze del proprio personale in linea con le esigenze dell'aziende. Non è percepito in maniera particolarmente critica il costo della forza lavoro, giudicato generalmente sostenibile.
La filiera delle costruzioni si affaccia alla rivoluzione digitale cercando di farsi trovare pronta: l'81% delle aziende investe in ricerca e innovazione fino a circa un terzo del proprio fatturato, puntando soprattutto su sicurezza informatica, connettività/5G, cloud computing, robotica collaborativa e intelligenza artificiale. L'altro trend del momento è la sostenibilità, che vede impegnate le aziende soprattutto attraverso l'uso di dispositivi a basso consumo energetico, l'isolamento termico o la realizzazione di edifici in classe A o Nzeb e l'acquisto di macchinari e/o impianti efficienti e di nuova generazione. Ancora molta la strada da fare sui criteri ESG, sconosciuti a circa metà del campione (53%).
"I numeri del nostro Osservatorio mettono in luce una filiera in buona salute, pronta ad intraprendere un percorso che metta al centro i concetti di innovazione, sostenibilità e formazione anche per far fronte ad uno scenario economico complesso", ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE.


"Veniamo da due anni di grandi trasformazioni, che richiedono un continuo aggiornamento non soltanto in termini di competenze, ma anche di networking e conoscenza del mercato. Non è un caso, infatti, che il 73% delle aziende abbia espresso la volontà di allargare la propria rete di contatti, indeboliti a causa della pandemia. Se a questo aggiungiamo che circa la metà degli intervistati vuole accrescere la propria visibilità, diventa evidente l'importanza di un appuntamento fieristico dedicato all'intero sistema delle costruzioni come SAIE".


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