Abbiamo anche introdotto le "flash card", che sono delle carte usa e getta che possono essere date anche un collaboratore che deve rispondere a delle spese ricorrenti, o a un consulente che deve operare per un certo periodo di tempo.
In pratica, tutela, flessibilità e opportunità .
Il mercato italiano è certamente particolare.
Sì, ma è decollato nel momento in cui abbiamo introdotto il pagamento degli F24, diventando un punto unico aziendale ma per tutti i pagamenti e siamo stati la prima fintech a farlo.
Non è stato banale, ma ci ha dato un boost importante.
Un mercato che richiede anche la presenza sui territori.
E' vero, ma anche in questo caso abbiamo aperto l'ufficio a Milano ad aprile, anche se la gestione era totalmente italiana fin dall'apertura nel 2019, solo che veniva gestita da Parigi.
Il nostro obiettivo è quello di stare vicino ai nostri clienti e ai nostri partner. Gli obiettivi sono ambiziosi: siamo in 30 persone, ma vogliamo arrivare a più di 100 nel 2023.
Si profila un problema nel reperire i talenti?
Le expertise sono tante e quindi non è facile, ma rispetto ad essere una semplice startup come è stato all'inizio, abbiamo qualche vantaggio.
Essere innovativi nell'expense management è ancora possibile?
Ci sono molte possibilità . Le opzioni di pagamento comuni veramente smart, oltre all'apertura di un conto sono i nostri punti di forza. L'accessibilità e semplicità sono elementi importanti, ma conta molto poter fare un bonifico in maniera più smart, più rapida, inoltre credo anche nella forza del nostro customer service.
Non siamo un istituto di credito, puntiamo sul rendere i pagamenti più fluidi e controllabili all'interno delle aziende.
La prossimità al cliente è per noi un elemento centrale, il customer service che si è rivelato essere un elemento vincente ai fini della scelta di Qonto rispetto ad altre soluzioni.
La pandemia ha inciso sull'azienda?
Ha aperto a nuove fasi di sviluppo del prodotto e delle funzionalità .
Tramite le interviste ai clienti riusciamo a sviluppare delle funzionalità per rispondere al meglio ai loro bisogni, anche se spesso sono inaspettati, ma non cerchiamo il "wow effect" da parte di un cliente quando adotta una soluzione, piuttosto un sistema che sia intuitivo e che renda semplice un processo molto complesso.
Siamo noi che ci occupiamo di quelle complessità .
E poi il servizio di Qonto si evolve anche grazie alle partnership.
Cosa andate cercando?
In generale, le partnership sono fondamentali quando si apre un nuovo mercato perché c'è un tema anche di credibilità . Abbiamo avuto la fortuna di avere le spalle abbastanza larghe è una proposizione abbastanza marcata e ci ha fatto fare subito grandi passi.
Oggi le partnership sono essenziali per avere un'offerta complementare verso i clienti senza perdere il focus su quello che sappiamo fare.
La ricerca dei partner quindi ha uno scopo definito, ma devono anche essere in grado di scalare insieme a noi.
Yolo e Lexdo.it ci permettono di gestire i pagamenti e aggiungere la gestione assicurativa e le consulenze a livello legale, come le contrattualistiche.
Essere una fintech durante la pandemia vi ha dato una spinta importante.Â
Non è un tema legato solo alla pandemia, la nostra crescita inizia prima e risiede nelle difficoltà che incontrano le aziende, soprattutto piccole, nell'interfacciarsi con le business bank.
La digitalizzazione dovuta alla pandemia ha semplicemente mostrato le nostre qualità e ampliato questa distanza, fornendoci un vantaggio.
Però, devo dirlo, per conquistare il mercato italiano abbiamo dovuto fare in modo che si potessero pagare le tasse dalla piattaforma, cosa che non avviene nelle altre nazioni dove non esiste un F24.
Fare questo cambiamento ha aiutato a farci percepire come un partner anche capace di cambiare, capace di sfruttare l'automazione per migliorare i servizi. Le PMI hanno accolto con favore la nostra offerta, molto più flessibile e rispondente alle esigenze perché cercavano uno strumento semplice ed efficace.
Le banche sono rimaste un passo indietro sotto questo aspetto e il segmento business in particolar modo.
Il mercato italiano era pronto per un cambiamento e siamo arrivati giusto in tempo.
L'ecosistema bancario si sta evolvendo insieme all'educazione dei clienti.
Noi investiamo molto, cerchiamo di concentrarci sul focus, ascoltiamo i clienti e offriamo soluzioni che possano semplificare la loro vita.
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