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13/10/2021

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Distretti industriali: nel I semestre grande avanzata dell'export

Con un +27,6% il recupero è diffuso a tutti i territori. Tra i settori più dinamici, gli Elettrodomestici, la Metallurgia e l'Agroalimentare. L'anno si prevede chiudersi con nuovi livelli record

Nel primo semestre del'anno - come emerge dal Monitor dei Distretti Industriali presentato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo - l'export dei distretti industriali ha registrato un balzo del 27,6% a prezzi correnti rispetto agli stessi mesi del 2020, fortemente penalizzati dal lockdown primaverile. Il confronto con il 2019 evidenzia un progresso dello 0,7% (pari a 474 milioni di euro) e il raggiungimento di nuovi livelli record a quota 64,6 miliardi di euro.
Il recupero è diffuso a tutti i territori: su un totale di 158 distretti monitorati, 101 nel secondo trimestre sono oltre i livelli del 2019.
Secondo Gregorio De Felice, Capo economista Intesa Sanpaolo, "questa fase di crescita rappresenta un'occasione inedita per l'Italia. I distretti si sono sempre mossi in anticipo, prima del sistema produttivo più in generale. Speriamo che avvenga anche in questo caso. I distretti spingono la crescita italiana. Sono una realtà in cui innovazione e ricerca della qualità sono in molti casi notevolmente intense. Le PMI sono la punta di diamante dell'economia italiana.

Anche il terziario, fondamentale, è trainato dall'industria manifatturiera e dalle PMI di conseguenza. Il nostro export deriva da una fortissima diversificazione produttiva in cui poi è rilevante il contributo della PMI italiana (circa 50% contro per esempio il 39% Spagna). Un risultato dettato da imprese che fanno della qualità e flessibilità produttiva, professionalità e competenze, i loro fattori distintivi".

Come varia l'export tra i settori


Tra i settori distrettuali più dinamici, gli Elettrodomestici (+29% la variazione rispetto ai primi sei mesi del 2019), la Metallurgia (+22,2%, spinta anche dall'aumento dei prezzi alla produzione) e l'Agroalimentare (+14,9%).
Molto positiva anche la performance della filiera delle costruzioni e del sistema casa, con in testa i distretti specializzati in Mobili (+8,2%) e Prodotti e materiali da costruzione (+6,7%), che hanno battuto la concorrenza tedesca (+6,3% e -0,8%).
Sempre nel confronto con i primi sei mesi del 2019, ha chiuso in lieve aumento l'export di Altri prodotti intermedi (+4,5%) e Prodotti in metallo (+2,1%), mentre la Meccanica ha registrato un calo lieve (-1,6%) e comunque inferiore ai competitor tedeschi (-3%).


Segnali di recupero emergono anche per il Sistema moda che mostra un rimbalzo rispetto al 2020 (soprattutto per i beni di consumo, in progresso del +38,4%), ma è ancora in forte ritardo rispetto al 2019 nel comparto degli intermedi (-29,3%).
A livello territoriale spicca l'accelerazione delle esportazioni distrettuali del Nord-Est (+4,2% la variazione rispetto al primo semestre 2019), dove si sono messi in evidenza il Friuli-Venezia Giulia per dinamica (+15,6%) e l'Emilia-Romagna e il Veneto per aumento dei valori esportati (+443,7 milioni di euro e +324,9 milioni rispettivamente).
Germania (bene soprattutto Agro-alimentare ed Elettrodomestici), Cina (in evidenza Beni di consumo della moda, Meccanica e Agro-alimentare), Stati Uniti (trainanti Agroalimentare e Mobili) e Irlanda (spinta dall'apertura di un'unità logistica a Dublino da parte del principale operatore del distretto orafo di Valenza) sono i mercati in cui l'export dei distretti ha registrato la crescita maggiore in valore.
Nei prossimi mesi l'export distrettuale è atteso mantenere un buon ritmo di crescita sui mercati esteri, grazie alla presenza di condizioni di domanda internazionale favorevoli.

Il 2021 si chiuderà con nuovi livelli record. A livello settoriale, solo il Sistema moda avrà bisogno di più tempo per tornare sui livelli pre-pandemici.
In questo contesto, rincari delle commodity e interruzioni delle forniture rappresenteranno due punti di attenzione, che potrebbero frenare lo slancio della domanda mondiale. Tuttavia, nel medio termine la possibile e connessa revisione delle catene globali del valore a favore della riallocazione su base continentale delle filiere, potrebbe giocare a favore anche dei produttori italiani distrettuali.
Secondo Fabrizio Guelpa, Responsabile della Ricerca Industry & Banking di Intesa Sanpaolo, "se guardiamo ai risultati del primo semestre 2021 non possiamo non notare che la Germania ha fatto registrare un dato per la Meccanica pari al -6% nell'export mente noi solamente un -1,6%. Segno di una tenuta nei confronti del nostro principale competitor. E segno che il sistema regge.
Inoltre, la ricerca indica che la concentrazione nei distretti è un vantaggio. La capacità innovativa è elevata. Non c'è la competitività sul prezzo ma sulla innovazione. Sono concentrati capitale economico, umano, e know how.


E' naturale che crescano più che altrove".


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