Retro-marketing: la strategia della nostalgia
Clara Koetz (Rennes School of Business): l'obiettivo è suscitare un sentimento di nostalgia, che evoca nel consumatore i ricordi della propria gioventù e che gli fa rivivere emozioni di felicità e spensieratezza. E li rende meno sensibili al prezzo
Dopo la Mini, la Fiat 500, la DS, è la R5 che è stata aggiornata, in attesa della 4L.
I produttori di automobili non staranno, per caso, tenendo troppo d'occhio lo specchietto retrovisore? Non sono tuttavia i soli, perché le aziende di diversi settori, come la moda, il design d'interni e persino l'industria degli elettrodomestici stanno investendo sempre di più nel cosiddetto marketing vintage o "retro".
L'estetica di ieri con la tecnologia di domani
Gli esempi arrivano da ogni dove, come la tedesca Adidas, che ha recentemente presentato un nuovo modello delle sue iconiche Stan Smith fabbricate con materiali più ecologici, o l'italiana Smeg, che propone una nuova gamma di frigoriferi ad alte prestazioni ma mantenendo il design della sua linea FAB 50s.

E che dire dell'americana Hyperkin, che sta riproponendo la mitica console portatile Game Boy?
Al centro di queste strategie di retro-marketing c'è l'obiettivo di suscitare un sentimento di nostalgia, che evoca nel consumatore i ricordi della propria gioventù e che gli fa rivivere emozioni di felicità e spensieratezza.
Il marketing della nostalgia può essere implementato in diversi modi, come il rilancio di un prodotto di punta del passato, con esattamente lo stesso design e le stesse caratteristiche, o una nuova versione dello stesso prodotto, utilizzando le tecnologie attuali.
L'ultima opzione è tipica del retro-marketing, dove nuovi prodotti, ispirati ai prodotti del passato, ma con un tocco di innovazione, sono messi a disposizione dei consumatori.
Il passato come rifugio dalla pandemia
La scelta delle aziende di investire nel retro-marketing assume una tonalità particolare nell'attuale contesto pandemico.