Business Continuity: cresce il rischio di disordini politici e atti di violenza sociale
Bjoern Reusswig (AGCS): l'impatto di questi fattori, specialmente nella vendita al dettaglio ma anche per le aziende, è elevato. E la pandemia sta peggiorando le cose
Manifestazioni contro il lockdown in Germania, proteste "Black Lives Matter" negli Stati Uniti e attacchi incendiari a torri di telefonia mobile nel Regno Unito: danneggiamenti e perdite dovuti a tumulti popolari, rivolte, proteste, atti di vandalismo o ad altre forme di disordini civili sono ora tra le principali esposizioni al rischio politico per le aziende, con il continuo impatto della pandemia COVID-19 che probabilmente provocherà ulteriori problemi: è quanto emerge nell'ultima edizione del Global Risk Dialogue di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS).

Il Business Continuity Plan aziendale deve affrontare in modo proattivo i rischi di violenza politica, in particolare nei settori altamente esposti come quello della vendita al dettaglio.
"Fortunatamente gli eventi terroristici su larga scala sono diminuiti drasticamente negli ultimi cinque anni.
Tuttavia il numero, la portata e la durata delle rivolte e delle proteste negli ultimi due anni è sconcertante e abbiamo visto le imprese subire perdite significative", dice Bjoern Reusswig, Head of Global Political Violence and Hostile Environment Solutions di AGCS.
"I disordini civili sono aumentati, spinti da proteste su temi che vanno dalle difficoltà economiche alla brutalità della polizia che hanno colpito i cittadini di tutto il mondo.
L'impatto della pandemia COVID-19 sta peggiorando le cose e con scarsi segnali che facciano intravedere la fine della crisi economica il numero di proteste continuerà probabilmente a salire".
I disordini civili come business risk
Le conseguenze dei disordini civili, causando danni materiali, interruzione dell'attività o perdita di ricavi, stanno diventando un rischio significativo per le aziende nel contesto attuale, come emerge dai risultati dell'Allianz Risk Barometer 2021.
Nel sondaggio annuale sui rischi globali, i "rischi politici e la violenza sociale" sono tornati nella top 10 per la prima volta dal 2018.
Questa tendenza è supportata anche dai risultati di una recente ricerca che prevede che il numero dei manifestanti a livello mondiale crescerà nei prossimi due anni: Verisk Maplecroft, una società di ricerca specializzata in analisi dei rischi globali, stima che entro la fine del 2022, ben 75 Paesi sperimenteranno un aumento delle proteste.

Di questi, più di 30 - in gran parte in Europa e nelle Americhe - vedranno probabilmente un intensificarsi di questa situazione.
La violenza politica ha anche causato importanti sinistri nel 2020.
Se le proteste che si sono verificate in 140 città degli Stati Uniti in primavera a seguito alla morte di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis sono state per lo più pacifiche, gli incendi dolosi, gli atti di vandalismo e i saccheggi costeranno al settore assicurativo da 1 a 2 miliardi di dollari in sinistri, secondo Axios.
Le imprese non devono per forza essere vittime dirette dei disordini civili per subire perdite finanziarie.
Gli utili possono soffrire anche nel caso in cui l'area circostante viene isolata per un tempo prolungato o mentre le infrastrutture vengono riparate per permettere il rientro di clienti, venditori e fornitori.