Real estate: la casa diventa un servizio
Secondo Lorenzo Galbiati (CBRE) la scelta di non acquistare presenta dei vantaggi innegabili: flessibilità, accesso a servizi altrimenti fuori budget, possibilità di abitare in contesti nei quali sarebbe impossibile comprare. E di non immobilizzare capitale
Solo il 52% dei tedeschi possiede una casa.
Ce lo siamo sentito dire fino allo sfinimento.
Allo stesso tempo, sappiamo che circa il 73% degli italiani è proprietario di casa.
Tutto vero.
Poche volte, però, ci siamo soffermati a chiederci perché in Paesi ricchi come la Germania, l'Austria e la Danimarca le persone preferiscano pagare un affitto anziché un mutuo.
Le radici di queste differenze sono sia storiche che culturali.
Si pensi, per esempio, che nei paesi protestanti c'è una maggiore riluttanza all'indebitamento, che la Seconda Guerra Mondiale ha avuto effetti devastanti sulla maggior parte delle abitazioni in Germania e Austria e che le politiche dei governi delle due Germanie durante la ricostruzione hanno favorito l'affitto invece che la proprietà.

È interessante vedere come queste cause storiche abbiano generato un mercato residenziale molto diverso da quello di paesi amanti del mattone come la Spagna, l'Italia, il Portogallo, l'Ungheria, la Romania, dove la proprietà è molto diffusa.
I mercati con basse percentuali di proprietari permettono una maggiore flessibilità di uso dell'abitazione, che può essere lasciata con una semplice disdetta dell'affitto anziché con una compravendita.
Ciò facilita la mobilità delle persone tra città e regioni, rendendo più fluido anche il mercato del lavoro, che beneficia così della facilità di spostamento della popolazione.
La casa, quindi, viene interpretata come un servizio abitativo che può cambiare a seconda delle esigenze degli utenti.
Si cambia casa quando si va a studiare in un ateneo lontano dalla propria città.
Si cambia casa al variare della composizione del nucleo familiare.
Si cambia casa quando si cambia lavoro e ci si sposta in un'altra regione.
Oppure, si cambia casa per stare più vicini a parenti o servizi pubblici di particolare interesse.
Questa continua esigenza di cambiamento ha portato alla nascita di forme alternative di abitare in grado di rispondere alle richieste degli utenti.
La richiesta di flessibilità e la centralità della community stanno portando a forme evolute di studentati, Short-Term-Rent per intercettare, tra gli altri, giovani professionisti o studenti fuori sede, Co-Living e Co-Housing, Multifamily con servizi e tagli di alloggi diversificati per ospitare diversi tipi di famiglie, Senior Housing per dare offrire luoghi di condivisione e servizi ad anziani autosufficienti che non vogliono rinunciare all'autonomia.