Per i Chief Information Security Officer i dispositivi mobili sono diventati il fulcro delle loro strategie di sicurezza
Nigel Seddon (Ivanti): il lavoro a distanza ha accelerato l'erosione del tradizionale perimetro aziendale generando nuove sfide per la sicurezza IT che i CISO devono saper affrontare
Come sono cambiate le priorità dei CISO (Chief Information Security Officer) dopo un anno di pandemia?
Ce lo dice Ivanti, piattaforma di automazione, che ha annunciato i risultati di un sondaggio che rivela come il progressivo diffondersi dell'Everywhere Enterprise abbia spostato le priorità del CISO, dalla protezione della rete alla riduzione dei rischi per la sicurezza mobile.
Quasi nove CISO intervistati su dieci (87%) concordano sul fatto che i dispositivi mobili sono diventati il punto nevralgico delle loro strategie di sicurezza informatica.

Quattro CISO su cinque (80%) hanno dichiarato che le password non sono più efficaci per proteggere i dati aziendali dall'incremento degli attacchi degli hacker che danneggiano i lavoratori in remoto e i dispositivi mobili.
La ricerca, che ha coinvolto 400 CISO in tutta l'area EMEA (intervistando anche aziende Italiane, di qualunque settore, con dimensioni dai 500 dipendenti in su), ha rilevato che l'82% degli intervistati concorda sul fatto che il lavoro a distanza abbia accelerato la scomparsa del perimetro di rete tradizionale, sviluppando molteplici nuove sfide per la sicurezza IT.
Oggi, le principali sfide che i CISO devono affrontare sono legate alla sicurezza di poter garantire che solo gli utenti, i dispositivi, le reti e le applicazioni accreditate, possano accedere ai dati aziendali.
Nel dettaglio:
a) Quasi la metà degli intervistati (45%) ha evidenziato nei dipendenti che usano il Wi-Fi non protetto per accedere alle risorse aziendali, come una delle principali sfide per la sicurezza IT emersa con la pandemia.
b) Due quinti (40%) dei CISO hanno indicato i dipendenti che utilizzano i propri dispositivi per accedere ai dati aziendali, come una grossa criticità che coinvolge la sicurezza IT.
c) Un terzo (33%) ha sottolineato i dipendenti che utilizzano applicazioni non autorizzate per accedere ai dati aziendali, come una delle maggiori minacce per la sicurezza IT.
Mentre all'inizio della pandemia, quasi tutti i CISO (93%) hanno dichiarato di avere adottato soluzioni efficaci per consentire l'inaspettato passaggio al lavoro a distanza, quasi la stessa percentuale (92%) ha anche evidenziato la necessità di ulteriori misure di sicurezza IT per consentire ai lavoratori a distanza di gestire in modo efficace il nuovo scenario delle minacce mobili.