A dicembre calo drammatico nei consumi: -46% su mese e -38,9% su anno. Il 2020 è stato l'anno più difficile per il settore retail
Secondo l'Osservatorio Confimprese-EY si chiude l'anno più difficile per il retail non food e ristorazione, con punte di -59,7% per il canale travel. Pesano i lockdown, Bene l'eCommerce
Ancora fortemente negativo il mese di dicembre, che registra un trend del -46,6%, sia pure in ripresa rispetto a novembre (-67,1%). L'anno 2020 si chiude a -38,9% vs 2019 con la ristorazione in maggiore sofferenza a -46,8%, seguita dall'abbigliamento a -38,3% e altro non food a -26,9%.
Centri commerciali e outlet crollano per effetto del protrarsi delle restrizioni che li obbligano alla chiusura nel weekend, con simmetrico aumento di traffico e assembramenti nei centri città . Effetto negativo che si ripercuote sull'aggregato di dicembre fermo a -54,7% e -41,1% su base annua.
È quanto emerge dall'Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato nel mese di dicembre che evidenzia, come prevedibile, una situazione ancora fortemente negativa in tutta Italia, con previsioni che al momento appaiono a tinte fosche.
Quanto alle categorie merceologiche nel mese di dicembre, la ristorazione paga il prezzo più alto dovuto all'effetto boomerang delle chiusure nel weekend. L'andamento disastroso a -66,8% la relega a maglia nera dell'intero comparto retail, mentre l'abbigliamento si ferma a -45%, migliori le performance -29,3% di altro non food, che continua a godere dell'onda lunga delle minori restrizioni dal primo lockdown in poi.
A guadagnare dalla chiusura dei centri commerciali in dicembre sono le high street che, in controtendenza rispetto ai mesi precedenti, registrano un calo del -32,2% rispetto ad altre località -37,3%.
Si assiste, in buona sostanza, a un mutato atteggiamento de consumatore che, privato dei luoghi di aggregazione abituali, si è rivolto ai centri città per trovare i negozi che di solito frequenta nei centri commerciali e outlet. Sempre in grande sofferenza il travel con -67,2%. Su base annua chiude a -59,7%.
Le aree geografiche riflettono la situazione di lieve miglioramento riscontrata per i settori merceologici e chiudono a -46,6%. Rispetto alle rilevazioni dei mesi precedenti, si osserva una maggiore omogeneità dei trend in tutte le aree.
La flessione più marcata si registra nell'area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) con -52,5%, seguita dall'area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) con -47,1%, dall'area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) con -45,9% per finire con l'area Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta) che chiude il mese a -43,7%.
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