La profittabilità tornerà ai livelli pre-crisi entro la fine del 2022
Secondo la survey Navigator di HSBC il commercio internazionale, un ripensamento delle catene di approvvigionamento e la sostenibilità sono le aree chiave su cui basare la ripresa e la crescita delle imprese
Le aziende italiane, così come le loro concorrenti a livello globale, sono state fortemente colpite dalla pandemia.
Questo grande cigno nero le ha rese più pessimiste nelle difficili circostanze attuali rispetto all'anno scorso, con la proporzione di imprese che si dichiarano ottimiste che è scesa dal 40% al 21% nel 2020.
Tuttavia, per la maggior parte di loro il futuro appare roseo.
Il 72% delle aziende italiane ha fiducia in una crescita dei ricavi il prossimo anno - dato superiore rispetto alla percezione globale (64%) ed europea (62%) - e il 78% si aspetta di tornare ai livelli di profittabilità pre-Covid entro la fine del 2022, mentre il 10% del campione afferma di essere già oltre tali livelli.

Questo è quanto emerge dall'ultima edizione dell'indagine HSBC Navigator, condotta da Kantar per conto di HSBC, la più completa nel suo genere, che ha coinvolto oltre 10.000 imprese a livello globale, di cui oltre 3.600 in Europa e 200 in Italia, dalle PMI alle grandi aziende, misurando il loro sentiment e le aspettative per il futuro prossimo e a medio termine.
Quali sono le linee strategiche per prosperare in futuro?
Secondo la ricerca, il commercio internazionale, un ripensamento delle catene di approvvigionamento e la sostenibilità sono le aree chiave su cui basare la ripresa e la crescita delle aziende in un mondo post-pandemico.
Solido commercio internazionale
Le prospettive e il coinvolgimento delle imprese italiane nei confronti del commercio internazionale rimangono positivi.
Il 30% delle aziende ha più della metà del proprio business all'estero e, complessivamente, il 50% non ha interrotto né diminuito gli scambi con gli altri Paesi e non ha intenzione di farlo in futuro.