Sopravvivere in azienda al melting pot generazionale
Una fotografia dettagliata delle varie generazioni che oggi coesistono nelle imprese. Il libro ne illustra le differenze, le peculiarità, le problematiche dell'integrazione e della gestione manageriale
Più volte da queste colonne ci siamo occupati dell'importanza che ha assunto la funzione di HR, nell'impresa sempre più complessa, stravolta dal vento incessante dell'innovazione tecnologica, e insidiata dalle crisi che sconquassano i mercati. Un mosaico dinamico e rigoroso, che ora si arricchisce di un tassello ulteriore.
Stiamo parlando dell'ultimo scritto di Laura Quintarelli, consulente e formatrice, dal titolo "Managing by generation. Come adattare lo stile di leadership e favorire l'integrazione", edito da FrancoAngeli.
L'assunto di partenza del testo è semplice: nelle aziende coesistono fino a tre generazioni diverse tra di loro, nate, cresciute e sviluppatesi ciascuna su un universo valoriale ed aspettative consoni al proprio tempo. L'innovazione tecnologica, la complessità economica e l'accesso di nuove generazioni rendono complesso capirsi, accettarsi e convivere.
Eppure una soluzione deve essere trovata, ponendo al centro della riflessione un punto fermo: più le persone, le diverse generazioni presenti in azienda, si identificano e credono nella value proposition dell'impresa più facile sarà prevenire e contenere inevitabili differenze di vedute che si appalesano tra persone di età diversa.
Occorre essere consapevoli che già oggi, e sempre più in futuro, le generazioni saranno connesse al mondo, con quindi una prospettiva ed una sensibilità molto maggiori di quella che possono aver sviluppato nelle aspettative del lavoro rispetto a molti nati precedentemente. Essere connessi, lo abbiamo veduto nei mesi del lockdown, cambia la natura, il senso e il contenuto stesso delle relazioni.
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