Verso un'economia rosa - Recensione libro
Avvertiamo la mancanza di una presenza femminile vera dentro le grandi aziende, a livello politico, nelle istituzioni in generale
Di economia, e di un futuro sostenibile, parliamo tutti da tempo. Green è forse uno degli aggettivi più abusati per caratterizzare un sistema produttivo che metta al primo posto due sacrosanti diritti. Quello alla sopravvivenza, meglio se in condizioni dignitose, e quello alla salvaguardia dell'ambiente, ovvero il lascito alle future generazioni di un pianete che possa affrontare con relativa stabilità il terzo millennio.
Un aspetto non secondario, scevro di valutazioni banali di facciata, è quale ruolo debba avere il femminile in tutto questo.
Se la matrice maschile possa in un certo qual senso aver fatto il suo tempo e sia giunto il momento in cui l'economia, in senso molto ampio, debba tingersi di rosa.
A porsi questo interrogativo è Alessandra Smerilli, Religiosa delle Figlie di Maria ausiliatrice, è professore ordinario di Economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium" di Roma nel suo ultimo scritto "Donna economia. Dalla crisi a una nuova stagione di speranza", Edizioni San Paolo.
Premettiamo subito: siamo innanzi ad una lettura profonda del fenomeno economico e della sua travolgente crescita negli anni, dove non trovano certo spazio assunzioni di facciata, facilmente vendibili e socializzabili, bensì una riflessione molto più articolata. Verrebbe da dire, ideologica.
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