Biotech: ripartire dal Technology Transfer e da un ecosistema che agevoli gli investimenti
Federica Draghi (Assobiotec): servono fondi di VC di dimensioni più grandi, accompagnati poi da un mercato pubblico con l'appetito giusto e da una maggiore presenza sul territorio di operatori strategici interessati a formare partnership o acquisizioni
Necessità di misure stabili, incentivi per attrarre investimenti su startup e PMI nazionali, nascita di fondi per lo sviluppo del settore biotech, nuove risorse e progetti per il trasferimento tecnologico. Di questo e di molto altro si è parlato in occasione del quarto appuntamento del progetto "Biotech, il futuro migliore - Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l'Italia", un percorso in 4 tappe, fra giugno e ottobre, che ha visto Istituzioni, rappresentanti di imprese, enti pubblici e di ricerca e più in generale, gli stakeholder dell'ecosistema biotech nazionale, confrontarsi sul settore e sulle priorità di intervento per permettere non solo lo sviluppo del comparto ma soprattutto una ripartenza, sostenibile, del Paese. Un ampio e articolato progetto, voluto da Assobiotec, (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica) che troverà una sua finalizzazione in un Manifesto, ma soprattutto in un Documento di Posizione con proposte operative per la crescita del settore, lo sviluppo delle imprese e il rilancio del Paese che verrà presentato il prossimo 9 novembre 2020 a Roma.
Il recente tavolo di lavoro dal titolo "Investire nel futuro" aveva al centro una riflessione sui temi del trasferimento tecnologico e sull'attrazione di capitali. Obiettivo: immaginare valide soluzioni per la crescita di startup e PMI biotech nazionali.
"Per la prima volta - ha affermato Pierluigi Paracchi, Founder e CEO Genenta e membro del Consiglio Direttivo di Assobiotec - dopo anni in cui abbiamo lavorato come Assobiotec per far comprendere l'importanza del trasferimento tecnologico e del sostegno alle startup e PMI biotech nazionali, arriva il segnale che attendevamo: 650 milioni di euro se si sommano i fondi di CDP Venture Capital e quelli di Fondazione Enea Tech. Ora, per sentirne l'impatto, è cruciale avere tempi certi e compatti. Un conto, infatti, è scaricare a terra 650 milioni in un anno, un altro è dividerli in 5. L'elemento chiave è dirigere e concertare queste risorse su eccellenze per farne campioni nazionali dell'innovazione, che assumono personale, generano valore e lanciano un settore creando un circolo virtuoso che poi si autoalimenta".
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