Percorsi formativi differenti portano ricchezza nel lavoro quotidiano, in un settore che è in continua evoluzione
Mai come in questo periodo tutti quanti si sono accorti della centralità della logistica all'interno del business e delle vite private. Abbiamo incontrato Giovanna Biancofiore, board DHL Global Forwarding e Area Manager centro e sud, per capire come è cambiato questo lavoro, partendo da un elemento: la diversity, elemento che è caratterizzante di questo periodo di post-lockdown e che ha assunto valenze differenti rispetto al passato.
Che valore ha la diversity per DHL?
Parlare di diversity per noi di DHL Global Forwarding è un po' come parlare nel nostro DNA. Siamo una multinazionale, siamo presenti in tutti i continenti e non potremmo essere quello che siamo se non fossimo un gruppo di lavoro coeso. Diversity fa parte del nostro modo di essere e di lavorare con gruppi diversi, con Paesi diversi perché ciò che noi facciamo, ossia spedizioni internazionali e intercontinentali,coinvolge persone diverse perché rappresentiamo tutto il mondo. Anche il business che gestiamo è differente, abbiamo clienti e partner che rappresentano business diversi, che gestiscono attività diverse e tutto questo per noi rappresenta un modo di fare le spedizioni e di gestire la logistica su settori molto peculiari.

In sostanza cosa significa?
Per quanto riguarda il nostro gruppo di lavoro, come persone e dal mio punto di vista, significa arricchirsi di background differenti, percorsi formativi diversi e quindi questa è la nostra diversity, dove uno di noi si esprime quello che è quello che è e per quello che ha imparato, il modo in cui ha vissuto e dove ha vissuto, mettendolo a disposizione delle persone dell'azienda e del gruppo di lavoro, nella sue relazioni e interazioni quotidiane. Per me è una integrazione di cose differenti, integrazioni di esperienze, integrazione tra persone per mettere le cose insieme, arricchendoci. Così cambiamo e se posso dire la mia esperienza in questa azienda degli ultimi vent'anni e nel settore della logistica e dei trasporti, siamo cambiati tanto.
Il cambiamento è un passaggio.
Siamo veramente cambiati, le persone hanno contribuito a cambiare e migliorare l'azienda. Siamo sempre più vicini, probabilmente, a quello che vuole essere il nostro obiettivo, un continuo miglioramento, una continua ricchezza. Se lo leghiamo al fatto di essere donna e poi al modo in cui la donna è cresciuta o come è cambiata la sua figura all'interno della nostra azienda, posso dire intanto che nella nostra organizzazione DHL Global Forwarding Italia le donne partecipano al 54 per cento della composizione di tutta l'organizzazione in termini di persone.
Rispettate la statistica sul reale della popolazione.
Ma non so quante aziende abbiano una così alta partecipazione femminile, cresciuta solo nell'ultimo anno di 3 punti percentuali. E' una crescita davvero importante e devo dire che se guardo la mia esperienza, quando sono arrivata in azienda ricordo che c'erano tante figure femminili, le donne che avevano stima da parte di tutta l'organizzazione, ma in realtà tante di loro ricoprivano ruoli amministrativi e di segreteria o di affiancamento a figure manageriali prevalentemente maschili. Nel corso degli anni questo è cambiato e non posso dire in maniera del tutto spontanea, ma è stato un percorso un po spontaneo e un po' cercato. Ci deve essere comunque un progetto alla base di questo cambiamento, diversamente si fa fatica a raggiungere degli obiettivi. Se devo essere sincera, non mi piace l'idea che non si sia realizzato in maniera naturale ma imposta, mi piacerebbe pensare che magari un domani questo avvenga in maniera del tutto spontanea. Per il momento non è ancora così, ma è giusto avere un progetto che porti avanti questo obiettivo e che domani diventerà un dato di fatto che può essere realizzato naturalmente.
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