Scosse di assestamento dopo il terremoto da coronavirus
Germano (Amundi): Il nuovo equilibrio che verrà raggiunto alla fine sarà molto diverso da quello a cui ci eravamo abituati nell'ultimo decennio di inflazione moderata e tassi bassi
Si è appena concluso uno dei peggiori trimestri di sempre per i mercati azionari, ma il secondo trimestre è iniziato con un'intonazione migliore: gli indici (S&P 500 ed Euro Stoxx 600) hanno registrato una forte ripresa rispetto ai minimi toccati durante il mese precedente.
È indubbiamente in atto una battaglia tra forze rialziste e ribassiste.
Sul fronte rialzista, le azioni politiche straordinarie continuano a contribuire al miglioramento del sentiment di mercato (segnali di un picco dell'epidemia in Europa e speranze di una riapertura anticipata).

Sul fronte ribassista, i principali rischi saranno il peggioramento dei fondamentali - vedasi stagione delle trimestrali - e la sostenibilità del debito (in aumento).
Il braccio di ferro tra sentiment e fondamentali è solo il primo di una lunga lista di battaglie. La più importante sarà quella tra liquidità e solvibilità, dove il punto focale che potrebbe spostare l'ago della bilancia è l'evoluzione della pandemia.
La sua durata è la variabile chiave da cui dipenderà la forma della ripresa, che al momento appare probabilmente a U, con una lunga stagnazione nel punto più basso e una lenta ripresa.
Dal punto di vista degli investimenti, le battaglie appena citate indicano alcune azioni chiave:
- Rimanere prudenti nel breve termine.
I mercati scontano un po' di luce alla fine del tunnel nei prossimi sei mesi.
Si tratta di una stima estremamente ottimistica perché le economie non ritorneranno com'erano dall'oggi al domani e perché permane l'incertezza sulla natura temporanea o permanente delle perdite in termini di produzione potenziale e di occupazione;