Senza risorse urgenti il settore fieristico nazionale rischia di scomparire
Laezza (AEFI): i competitor internazionali hanno già ottenuto aiuti di Stato che permetteranno loro una reazione immediata al momento della ripresa dallo shock causato dalla pandemia
Nelle scorse settimane AEFI - che rappresenta 36 quartieri fieristici nazionali - ha sottoposto al Governo e alle istituzioni competenti una serie di richieste per sostenere i propri associati e l'intero comparto dal grave impatto dell'emergenza COVID-19: dal rimborso delle spese sostenute e dei mancati ricavi per gli eventi annullati e posticipati, alla proroga delle prossime scadenze fiscali per almeno nove mesi - anche in compensazione ed in deroga ai limiti di compensazione -, alla sospensione del Decreto Legislativo 19 Agosto 2016 n.175, alla moratoria dei mutui che le Società fieristiche hanno in corso, alla creazione di un fondo strutturale a sostegno del settore.
''Siamo profondamente delusi per l'atteggiamento di indifferenza dimostrato dal Governo nei confronti del settore fieristico italiano. Ad oggi, infatti, come AEFI-Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, non abbiamo ricevuto alcuna risposta alle istanze avanzate per far fronte all'emergenza COVID-19, che ha già messo in ginocchio e rischia di distruggere il settore fieristico nazionale'', commenta Giovanni Laezza, Presidente di AEFI. ''Abbiamo inviato una lettera al Governo e alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome per chiedere di attivare urgentemente i percorsi nazionali e comunitari per ottenere dalla Commissione Europea l'approvazione di un regime di sostegno economico che possa consentire in tempi ridotti la messa a disposizione del comparto fieristico della liquidità necessaria per salvaguardare le Fiere e consentire poi la ripresa immediata delle iniziative a favore di tutti i settori produttivi. Ad oggi le nostre istanze non sono state inserite in nessuno dei provvedimenti del Governo; da qui la nostra amarezza e l'ulteriore grido d'allarme del settore. Le manifestazioni fieristiche, che ogni anno generano affari per 60 miliardi di euro e danno origine al 50% dell'export delle aziende che vi partecipano, sono una leva economica importante per il nostro Paese e sono state tra le prime attività ad essere fermate dai provvedimenti del Governo e dalle ordinanze delle Regioni per tutelare la salute dei cittadini e contenere l'espansione del virus. Se non vengono previsti interventi e misure specifiche, il settore rischia di soccombere''.
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