Un mondo saturo di ''carta''
Tentori (Axa IM): La competizione tra emittenti di obbligazioni si intensificherà nei prossimi due anni e non tutte le tesorerie si trovano nella posizione di vantaggio del Tesoro USA
Vorrei capire chi comprerà l'enorme volume di nuove emissioni governative e private che saranno necessarie per arginare gli effetti negativi dello shock da COVID-19 sull'economia globale. Nel World Economic Outlook di aprile, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le stime di crescita al ribasso: Le economie avanzate subiranno una contrazione del PIL di 6.1% nel 2020, per poi rimbalzare di 4.5% nel 2021. Pressoché speculare sarà invece il fabbisogno di finanziamento dei governi, in particolare quelli delle economie avanzate, che è previsto in aumento del 10.6% del PIL nel 2020 e di quasi 6% nel 2021.
Questo enorme aumento dell'offerta di debito pubblico andrà a colpire un mercato che molto probabilmente è già saturo di ''carta''. Convivere con livelli di debito che spesso eccedono il livello del PIL non è più una eccezione da libri di storia. Come non lo sono i tassi di interessi benchmark, spesso e volentieri a livelli negativi. La domanda relativa alle valutazioni di questo stock di debito è quantomeno legittima. Ma per rispondere alla domanda originale - chi comprerà il debito? - suggerisco di analizzare le fonti di domanda per obbligazioni a livello globale.
In genere si usa scomporre la domanda per i bond in domanda regolamentata (e.g. banche, assicurazioni, fondi pensione), domanda non regolamentata (asset manager, gestori di riserve monetarie) e infine le domande da parte delle banche centrali. Quest'ultima categoria di investitori, affascinata dall'utilizzo di strumenti non-convenzionali come il QE, è stata molto attiva in seguito alla Great Financial Crisis. Le somme di bilancio della Federal Reserve e della BCE sono più che raddoppiate nel corso degli ultimi dieci anni.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo