15/04/2020

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L'Italia ripartirà dalle città intermedie

 

I cambiamenti demografici, istituzionali ed economici stanno ridisegnando le dinamiche sociali e spingono verso una nuova stagione di politiche territoriali da cui partire per interpretare nuove geografie

Pensato e scritto prima del ciclone COVID-19, ''L'Italia policentrica. Il fenomeno delle città intermedie'', curato da Associazione Mecenate90, edito da FrancoAngeli, offre diversi spunti su cui riflettere.
Il libro offre un'analisi dettagliata delle potenzialità economiche, attrattive, culturali e sociali di 10 città italiane (Rieti, Benevento, Ragusa, Lecce, Varese, Ascoli Piceno, Cosenza, Foligno, Parma e Pordenone), espressione evidente di un tessuto, città intermedie, intorno alle quali si va costruendo un sistema in grado di poter condurre la ripresa del Paese.

Città, è detto nel testo ''Individuate in base alla dimensione demografica, all'offerta di servizi, alla attrattività turistica e alla vocazione manifatturiera. Città che stanno sperimentando forme inedite nelle politiche di sviluppo locale. I temi messi in campo riguardano i modelli e le strategie di governance, l'Agenda Digitale e l'e-government, il sistema del welfare locale e dell'offerta culturale, l'Agenda Urbana e, non da ultimo, la realtà produttiva e quella delle emergenti startup innovative. Una rappresentazione basata sugli esiti di un confronto che gli autori del volume hanno avuto con alcune figure apicali del mondo istituzionale e del Terzo Settore, del mondo economico-imprenditoriale e della cultura.
L'idea di base dello studio è di studiare quali format amministrativi, strategici e di progettualità permettano a determinate città di ritagliarsi un ruolo ed una prospettiva in un Paese, l'Italia, polarizzato storicamente si un duello a distanza Milano - Roma. Paese in cui alla modernità e dinamicità meneghina, si contrappongono modelli in crisi di identità e prospettive più ridotte.

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Lo studio passa così al setaccio le 10 città, analizzando come si siano sviluppate, come abbiamo fronteggiato le sfide della modernità (crescita economica a rilento, immigrazione, flussi turistici spesso incontrollati, crisi di rappresentatività a seguito della cancellazione delle Province).
Un quadro, quello che emerge dal testo, in cui progetti di policy, istanze sempre più attente ad una crescita sostenibile, valorizzazione del proprio modello prima che solo culturale, divengono centrali nella crescita di territori troppo spesso collocati al margine dell'asse Milano-Roma o dimenticate dai circuiti della ricerca e del sapere.
Un ruolo centrale in questo processo di crescita lo giocano da un lato la capacità di sintesi della rappresentanza sociale, ma anche la specializzazione, a partire dall'offerta universitaria. Come correttamente sottolinea Ledo Prato nell'introduzione del volume ''in assenza di un progetto di sviluppo di lungo periodo, i processi di cambiamento e di modernizzazione si condensano in alcuni luoghi e si diffondono con fatica. La vocazione economica dei territori merita misure di accompagnamento proprie di politiche economiche strutturali di cui, oggi, siamo sprovvisti
''. Queste realtà, come molte altre, lontane dalle aree metropolitane devono affrontare il problema di quale possa essere il loro futuro e, concretamente, disegnarlo.

Ecco dunque una grande opportunità, cui sono chiamati i politici e gli amministratori locali, ma cui possono portare un contributo vitale anche le realtà economiche e accademiche. Insomma, una ricostruzione che passa proprio dalle idee di tutti.
Titolo: L'Italia policentrica. Il fenomeno delle città intermedie
Curato da Associazione Mecenate90
Editore: FrancoAngeli
Pagine: 304


@federicounnia - Consulente in comunicazione
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