08/04/2020

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La sorveglianza per il COVID-19 è ammissibile eticamente? - Punto e a capo

 

Lo stato diventa onnipotente, ma quali ricadute ci potrebbero essere in termini di privacy?

In questi giorni sono stato interpellato più volte sul tema della ''sorveglianza digitale'' per controllare l'epidemia del coronavirus, non ultimo anche al TGCom24 dove ho scansato la risposta rimettendomi nelle mani del Garante della Privacy e dei Dati Personali, carica per altro scaduta da tempo.
Le mie preoccupazioni non riguardano la tecnologia, disponiamo di applicazioni nelle nostre tasche, nei nostri smartphone che sanno tutto di noi, ma l'uso che si può fare di questi dati.
Lo scrive anche The Economist del 28 marzo 2020. Le maggiori preoccupazioni riguardano l'abuso d'ufficio e le minacce alla libertà.

Di tutto questo, proprio come scrive The Economist, vediamo già le avvisaglie. Non ci credete. Partiamo da Israele, che permette a Netanyahu, grazie alla pandemia, di eludere un processo per corruzione. Oppure in Ungheria che vorrebbe protrarre questo stato di emergenza per continuare a dare potere al primo ministro. Sembrano sciocchezze, ma sciocchezze non sono.
La diffusione della sorveglianza intrusiva è una minaccia per la privacy, per dei diritti conquistati a fatica dai cittadini dei Paesi occidentali. Una volta ammessa la raccolta e l'elaborazione dei dati, è evidente che si creeranno posizioni di vantaggio o svantaggio. E' altrettanto innegabile che per tenere sotto controllo l'epidemia questi dati sarebbero estremamente utili.
Può un medico entrare nei dati per capire come si è diffusa l'epidemia, chi ha incontrato le persone infette? Siamo usciti a fatica, per quanto riguarda l'Italia, dalla Legge Pisanu sui controlli internet, una legge contro il terrorismo i cui effetti non si sono mai completamente compresi. Questi dati, una volta terminata l'emergenza sanitaria, potrebbero venire usati per scovare altri crimini senza passare dalla magistratura? O comunque, sebbene non utilizzabili come prova, potrebbero aiutare gli inquirenti nelle indagini, di qualsiasi tipo, penale o civile che sia?

Chi lo dice che i dati raccolti saranno utilizzati solo per monitorare l'epidemia?

The Economist chiude il proprio articolo con una domanda: può lo stato diventare onnipotente? Un governo d'emergenza, per definizione, non è adatto alla vita di tutti i giorni, ma i cittadini saranno in grado di ribellarsi e difendersi da uno stato che decide su libertà ed economia?
Domande complicate, ma soprattutto con risposte tutte da scrivere.

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