Il ritorno della Lega Anseatica
All'Eurogruppo è ritornato in vita un antico accordo tra un gruppo di stati del Nord capeggiati da Olanda e Germania. Sembra che il passaggio dei secoli non abbia influito sull'atteggiamento
È passato quasi un millennio. Tutti pensavano che fosse un fatto remoto da relegare nei libri di storia. Invece nel 2020 si rivede la Lega Anseatica.
Nata nel XII secolo nel tempo vide alleati Germania, Olanda, Belgio - i fondatori - cui si aggiunsero Polonia, Danimarca, Svezia e i Paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania). Perfino anche una frazione della Russia.

Le Hanse erano di fatto delle associazioni cittadine: loro era il controllo sui commerci nel Nord Europa e organizzavano insieme compagnie marittime, tracciavano le rotte e si impegnavano ad una mutua assistenza. Il declino della Lega è legato alla crescita di importanza che ebbero i diversi stati nazionali che ridussero i poteri delle Hanse, sempre in lite tra loro e pronte a scannarsi.
Dopo quasi un millennio rivediamo in Europa il medesimo schieramento, frutto di una cultura e storia comune, in contrapposizione ai Paesi della fascia mediterranea.
Siamo nella stessa Unione Europea, ma sembra che ormai i blocchi contrapposti siano consolidati.
Le questioni si estrema attualità di questi giorni (MES, eurobond, coronabond ecc.), si risolvono nelle parole di Regling, a capo del MES: ''voglio Spagna e Italia in ginocchio''.
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