Nelle stanze del potere, oggi come allora
L'organizzazione e l'evoluzione delle corti di Spagna, Francia, Inghilterra, Austria dal XVI al XVIII secolo, con particolare attenzione alle dinamiche politiche e istituzionali
Quest'estate mi sono imbattuto nel testo "Nelle stanze del re.
Vita e politica nelle corti europee tra XV e XVIII secolo", di Pierpaolo Merlin, edito da Salerno Editrice.
È un libro del 2010, tuttavia conserva una straordinaria attualità ed interesse.
Racconta di come fossero organizzate le Corti dei grandi imperi europei del periodo (Spagna, Francia, Inghilterra, Austria), caratterizzate da illustri personaggi di cui si giudicano le gesta e le iniziative con superficiale freddezza.

Il testo, in realtà, oltre che offrire una lettura dall'interno di noti fatti storici, offre l'occasione di analizzare come fosse allora organizzato il potere all'interno dei palazzi. Perché in effetti, prima che ai confini o nei parlamenti, il potere si esercitava e si definiva tra quattro mura di appartamenti privati.
Vi era l'idea stessa di Corte, quale rappresentazione fisica e condivisa della grandezza del Monarca e della nazione.
Ma molto si creava nelle stanze della reggia, quelle per intenderci riservate e non accessibili a tutti.
Ebbene, la lettura di questa cronaca domestica, possiamo semplicisticamente definirla così, offre lo spaccato di quali fossero i gangli e le figure davvero detentrici del potere.
Parliamo di regge, e quindi possibilità di accedere al Sovrano e ai suoi principali attendenti e consiglieri, più o meno aperte; possibilità di scalare le posizioni di rilievo, onde arrivare al benefizio massimo della conversazione diretta con il Re.