Fattura elettronica B2b: primo bilancio (quasi) positivo
A sei mesi dall'introduzione dell'obbligo normativo, oltre metà delle imprese dichiara benefici nella ricezione delle fatture, il 30% nell'invio. Ma il 43% delle PMI è solo un appesantimento burocratico
Non è certo stata una passeggiata, anzi. L'implementazione della fatturazione elettronica ha messo in crisi gran parte del settore produttivo italiano che non fosse una grande azienda ben strutturata. Poi le cose hanno preso il loro corso e quest'obbligo di legge, che ci vede tra i primi masochisti d'Europa, è entrato più o meno a regime. Possiamo quindi fare qualche valutazione. Ricordiamo che dal primo luglio è pure scaduta la moratoria, con cambiamento dei termini di emissione e relative sanzioni in caso di invio tardivo al Sistema di Interscambio (SdI). Sul primo semestre la School of Management del Politecnico di Milano ha stilato un primo bilancio della normativa, che però è risultato positivo.

Secondo la ricerca dell'Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b, sono 854 milioni le fatture elettroniche rivolte a imprese (il 54%), PA (2%) e privati (44%) inviate fra l'1 gennaio e i primi di giugno da 3,2 milioni di partite IVA (il 64% delle imprese italiane, più dei 2,8 milioni di imprese soggette all'obbligo). Soltanto il 3% (25 milioni) delle fatture è stato scartato dal SdI.
Quasi due terzi delle fatture inviate provengono dai settori del commercio all'ingrosso e al dettaglio (28%), utility (19%) e servizi (17%). Più della metà delle fatture è stato inviato da aziende con sede in Lombardia (34%) e nel Lazio (22%), solo il 12% viene dall'area Sud e Isole. Oltre metà delle imprese dichiara benefici sul processo di ricezione delle fatture e il 30% ha ottenuto dei miglioramenti anche in fase di invio.
Fra le opportunità per le imprese emergono in particolare la possibilità di accedere a nuovi flussi di dati utilizzabili per migliorare i processi aziendali, digitalizzare altri documenti e dare impulso all'adozione di strumenti digitali nelle transazioni fra imprese. Nel 2018 l'eCommerce B2b fra imprese residenti sul territorio italiano raggiunge un valore di 360 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto all'anno precedente e dell'80% rispetto al 2012. Una cifra significativa, ma che rappresenta soltanto il 16% degli scambi complessivi fra le imprese italiane (2.200 miliardi), mentre appare maggiore l'incidenza dell'eCommerce B2b di aziende italiane verso imprese estere, pari a 132 miliardi (più del 26% del transato totale verso l'estero). Cresce anche l'uso di sistemi EDI per lo scambio elettronico di documenti, con 210 milioni di documenti (+27%) scambiati da 16mila imprese (+23%), di cui più di un quarto sono fatture. "La fatturazione elettronica non è la trasposizione digitale di un documento o di una attività ma un nuovo modello organizzativo che può costituire un fattore di innesco nella digitalizzazione dei principali processi tra aziende, tra aziende e Pubblica Amministrazione e nel dialogo con i cittadini ? afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano ? e può quindi in ultima istanza aiutare il Paese a recuperare il divario che la separa dai principali paesi europei in termini di maturità digitale. L'Italia almeno su questo è all'avanguardia: primo Paese in Europa ad adottare l'obbligo generalizzato di fatturazione elettronica e leader nella digitalizzazione dei processi in molte filiere. Con specifico riferimento all'obbligo di fatturazione elettronica, molte più imprese di quelle sottoposte all'obbligo hanno deciso di aderire, a testimonianza di un giudizio di utilità che travalica l'obbligo normativo".
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo