PMI: come scegliere un Amministratore Delegato esterno senza commettere errori
Columbo (Executive Hunters): avere una visione similare del mercato permetterà di impostare una strategia condivisa, obiettivo di medio termine chiaro e misurabile, e l'unanimità della scelta da parte di tutti i soci
L'80% delle aziende italiane è una PMI (meno di 250 dipendenti) e, nella maggior parte dei casi, si tratta di realtà famigliari.
"Le aziende di proprietà familiare - dichiara Matteo Columbo, Managing Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group dedicato a progettare e sviluppare soluzioni ad alto valore aggiunto nei processi di Executive Search - tendono spesso a ricoprire autonomamente tutte le figure apicali all'interno, questo soprattutto perché chi ha creato l'azienda vuole seguire da vicino tutti i processi e poter prendere direttamente le decisioni.

E questo, inevitabilmente rappresenta un problema quando per qualunque motivo (crescita o decrescita, sviluppo/internazionalizzazione dell'impresa, cambio generazionale), c'è la necessità di inserire un manager esterno che possa ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato o Direttore Generale".
Imprenditore e Manager, un rapporto che - se ben gestito - permette all'azienda di crescere.
Affinché questo rapporto funzioni e porti l'azienda al successo, è indispensabile che l'imprenditore sia, per prima cosa, consapevole che la presenza di un CEO esterno rappresenti un valore aggiunto.
Solo così sarà possibile avere una reale delega decisionale e si instaurerà il rapporto di fiducia necessario perché la struttura aziendale possa trarne beneficio.
"Le figure dirigenziali apprezzate dagli imprenditori - aggiunge Columbo - sono coloro che possono dimostrare un'esperienza consolidata nel settore di riferimento ed una conoscenza delle logiche di business approfondita.
Non meno importante, poi, è la capacità di saper internazionalizzare un business ed un brand in modo da portare l'azienda oltre i confini nazionali.
Chi vanta un'esperienza manageriale internazionale ha forti plus rispetto ad altri potenziali candidati".
Tre regole per non sbagliare la selezione:
1) E' importante che si crei feeling tra le parti coinvolte.
Avere una visione similare del mercato permetterà poi di impostare una strategia condivisa.