Secondo l'ultimo Osservatorio MECSPE Italia, relativo al II semestre del 2018 e discusso durante i "Laboratori MECSPE Fabbrica Digitale, La via italiana per l'industria 4.0", 8 aziende su 10 credono nella propria trasformazione digitale avvenuta in questi anni e quasi la totalità (oltre 9 su 10) ritiene di avere un livello di conoscenza medio-alto rispetto alle opportunità tecnologiche e digitali sul mercato.
Anche nel 2019 si punterà sulle nuove tecnologie abilitanti, continuando nella direzione che vede perlopiù già introdotte la sicurezza informatica (74%), la connettività (60%), il cloud computing (33%) e la robotica collaborativa (28%), e su ricerca e innovazione: il 61% investirà fino al 10% del proprio fatturato e il 25% dedicherà tra il 10% e il 20% di questo, mentre si considerano in generale come strumenti utili al processo di sviluppo, la consulenza mirata (51%), il trasferimento di conoscenza (42%), il confronto con aziende competitor (39%), ma anche i workshop (21%) e la tutorship di un'università (15%).
E proprio l'Università, così come gli Istituti tecnici e le scuole professionali, rimangono dei riferimenti importanti per quanto riguarda la ricerca di nuove professionalità che facciano fronte alle sfide dell'Industria 4.0, preferiti rispettivamente dal 35%, dal 34% e dal 28% degli imprenditori, secondo cui la tecnologia ha sì un ruolo di primo piano, ma solo se supportata da un'adeguata formazione umana e da un cambiamento culturale (46%).
Le persone giocano sempre un ruolo fondamentale, sono al centro dei processi ed è la percezione umana il vero driver del cambiamento (39%): è questo il sentiment dominante, che però lascia spazio all'incognita su come avvicinare i giovani a questo mondo, alla luce del fatto che il 48% pensa che l'impatto della digitalizzazione nella vita quotidiana imporrà necessariamente la nascita di nuove figure professionali, con forti competenze in ambito IT.
"Ci troviamo in uno scenario in cui, entro il 2030, parlare di digital skills sarà la priorità e i profili specializzati più ricercati saranno figure come l'ingegnere robotico, i programmatori di intelligenze artificiali, gli specialisti dei big data o dell'Iot, se guardiamo ai risultati emersi dall'Osservatorio", ha commentato Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE.
"La nostra realtà da sempre crede nei giovani ed è attenta al tema della formazione, per questo motivo anche nell'edizione 2019 abbiamo previsto iniziative volte ad avvicinare cultura e conoscenza applicata per soddisfare il fabbisogno di competenze tecniche espresso con urgenza dalle aziende.
In particolare, ?MECSPE Young & Career', è stato uno spazio interamente riservato alle aziende espositrici, impegnate nella ricerca e selezione di giovani specializzati, diplomati/laureati, provenienti da scuole professionali, istituti tecnici, Università, master post universitari, con l'obiettivo di essere un ponte tra industria e mondo giovanile, e stimolare così l'incontro tra domanda e offerta di lavoro".
MECSPE quindi si muove in parallelo alla spinta di crescita e rinnovamento messa in campo oltre due anni fa dal Piano Industria 4.0.
Ma cosa ne pensano gli imprenditori dei provvedimenti che il Governo ha messo in campo nell'ultima finanziaria, per favorire la trasformazione digitale?
Il 42% valuta le misure positivamente ed è dell'idea che possano fare la differenza consentendo alle aziende di fare un passo in avanti, il 43% le giudica discrete, cioè come una buona base di partenza ma non ancora sufficiente, mentre l'11% ha una visione negativa e avrebbe preferito un piano maggiormente strutturato.
Il credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo (80%), così come la proroga dell'iper-ammortamento di macchinari e infrastrutture funzionali alla digitalizzazione (79%), i bonus alla formazione 4.0 (71%), la Nuova Sabatini (67%) e gli incentivi agli investimenti in startup innovative (51%) sono considerate le iniziative più rilevanti previste per incentivare la diffusione dell'Industria 4.0.
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