Comunicazione e creatività le soft skill necessarie per la coesistenza con l'IA
Borra (Dale Carnegie): macchine e persone dovranno collaborare per realizzare appieno il proprio potenziale, ma la prospettiva dei CEO e quella dei collaboratori è ancora distante
L'Intelligenza Artificiale (IA) pervade sempre di più ogni nostro aspetto della vita: come consumatori e come lavoratori.
Anzi, in quest'ambito il fattore tecnologia sta creando una vera e propria rivoluzione, la trasformazione digitale.
E l'Intelligenza Artificiale è una componente sempre più preponderante e che arriverà a coinvolgere l'intera piramide aziendale.
Dalla robotica, ai big data fino ai supporti decisionali.

Ma in tutto questo l'uomo che ruolo giocherà ?
"In un mondo che sempre più integra l'Intelligenza Artificiale, comunicazione e fiducia restano gli asset su cui gli esseri umani continueranno a distinguersi, anche nel lavoro".
Queste le parole di Sergio Borra, CEO di Dale Carnegie Italia, che raccolgono le indicazioni del nuovo studio sul'IA di Dale Carnegie & Associates, presentato al WOBI On Digital Transformation 2019 di Milano.
La ricerca, dal titolo "Intelligenza Artificiale sul posto di lavoro.
Comunicare e restare creativi per costruire una nuova cultura aziendale", che ha coinvolto direttamente anche l'Italia, che è il primo Paese al mondo in cui vengono presentati i risultati emersi.
L'impatto dell'IA è significativo e in crescita: macchine e persone dovranno collaborare per realizzare appieno il proprio potenziale.