Emergenti: prospettive positive soprattutto per Cina, India e regione eurasiatica
Secondo il team di Raiffeisen CM, molte valute sono significativamente sottovalutate in termini fondamentali, ma le oscillazioni potrebbero protrarsi
La ripresa di luglio è stata abbastanza breve per la maggior parte dei Paesi Emergenti.
Le obbligazioni dei mercati emergenti hanno di nuovo inserito la retromarcia, come la maggior parte dei mercati azionari.
L'indice MSCI EM ha perso quasi il 3% ad agosto, rispetto a un guadagno dell'1% circa per i mercati sviluppati (entrambi calcolati in dollari USA).
Tuttavia, i guadagni dei mercati sviluppati ancora una volta sono quasi esclusivamente dovuti agli USA.
Nell'universo dei Paesi Emergenti (EM), tuttavia, gli investitori stanno decisamente differenziando.
Gli indici azionari in Polonia, India, Ungheria e Russia, per esempio, hanno guadagnato rispetto al trend generale. La pressione sui paesi emergenti si è manifestata ancora una volta soprattutto attraverso le valute, specialmente nei Paesi economicamente più sensibili (Argentina, Turchia, Brasile, Indonesia).

Anche il rublo è finito sotto pressione dopo i nuovi attacchi politici ed economici di Washington e Londra contro la Russia.
Niente panico in vista
Nonostante i movimenti valutari in parte significativi, fin qui non si può parlare in generale di panico tra gli investitori internazionali.
Continuano i deflussi di capitale estero dai mercati finanziari dei paesi emergenti.
La loro portata, tuttavia, è modesta e la dinamica è diminuita nettamente rispetto a maggio/giugno.
L'apprezzamento del dollaro e le tensioni interne indeboliscono le valute emergenti
La debolezza valutaria di molti paesi emergenti è in parte dovuta a fattori specifici dei singoli paesi.
In parte è però anche solo il riflesso - o il risultato - della forza del dollaro riconducibile agli sviluppi negli USA.
Pertanto, i conflitti commerciali iniziati dal presidente Trump e la conseguente incertezza globale al momento stanno ulteriormente aumentando la domanda di dollari USA.