Insomma, si tratta di una collaborazione win-win, o forse sarebbe meglio dire, inevitabile.
Senza volerci sostituire a Capgemini, e calando il discorso generale nel nostro campo di azione, ovvero i prestiti alle PMI, vogliamo elencare i cinque motivi per cui una collaborazione tra banche o confidi e marketplace lending è utile e redditizia per entrambi.
Eccoli:
1.
Banche e marketplace lending operano in mercati con poche sovrapposizioni
Il focus delle prime è maggiormente diretto verso operazioni complesse e aziende più grandi, mentre il marketplace lending è più adatto a imprese di piccole e medie dimensioni e a prestiti commisurati ad esse.
Di fatto la possibilità di poter includere un prodotto come quello di BorsadelCredito.it nella gamma della banca offre uno strumento aggiuntivo per soddisfare le richieste del cliente e dunque fidelizzarlo.
Se la cosa può apparire ancora lontana per un Paese come il nostro, vale la pena ricordare che in Gran Bretagna, dal settembre 2016, esiste un referral scheme che prevede che ogni richiesta di finanziamento fatta da una PMI e rigettata dalla banca debba essere segnalata alle piattaforme che possono offrire un servizio alternativo.
In sostanza un procedimento istituzionalizzato che stimoli la collaborazione fruttuosa tra banche e fintech, a favore delle PMI: la Gran Bretagna in termini di innovazione è un faro che illumina il nostro cammino.
3.
Il referral scheme è uno strumento di diversificazione del rischio
Questo può nascere da un accordo privato tra una banca e una fintech e non deve necessariamente piovere dall'alto di un'imposizione del legislatore.
In sostanza, se un cliente impresa viene dirottato per alcune operazioni verso la piattaforma di marketplace lending, il rischio non è più interamente concentrato sulla banca.
E in tempi di Basilea 3 e dell'infinito irrigidirsi dei requisiti patrimoniali non è mai un male.
Le banche italiane, vale la pena ricordarlo, siedono su una montagna di non performing loan, crediti inesigibili da 200 miliardi di euro, che certamente sta diminuendo, ma con un ritmo ancora troppo lento.
Trovare dei partner in piattaforme come i marketplace lending aiuta la banca a trovare una soluzione al cliente, senza perdersi future opportunità in linea con il proprio business.
4.
Risposte a breve termine
Una collaborazione con il marketplace lending offre alle banche la possibilità di rispondere a un'esigenza di breve termine dell'imprenditore, per cui il fattore tempo è spesso una chiave imprescindibile di successo.
BorsadelCredito.it riesce, grazie all'algoritmo e all'analisi dei big data, a dare l'esito della richiesta di prestito ai suoi clienti nel giro di 24 ore e a erogare fisicamente il denaro sul conto corrente del destinatario in pochi giorni, spesso solo tre.
Se la banca ha la stessa opzione, può sfruttarla per risolvere al suo potenziale cliente un problema impellente, costruendosi un capitale di fiducia che poi sarà utile nello sviluppo di un rapporto di lungo termine.
5.
Il ritorno di immagine per la banca in termini di efficienza è enorme
Secondo Accenture, in Europa il numero di operatori tradizionali si è ridotto del 40% rispetto al 2015 da 8.500 a circa 5.300 a favore dell'ingresso di altri attori di origine Fintech (oltre 800), che rappresentano oggi il 12% degli operatori (challenger banks, payments, specialist).
In questo contesto le istituzioni finanziarie che hanno intrapreso grandi processi di innovazione presentano percentuali di valore futuro maggiori di almeno il 30% rispetto alle realtà meno dinamiche.
Inoltre, l'analisi mostra che circa i 2/3 dei consumatori (65%) è composta da persone digitalmente evolute o addirittura "esperte di digitale"; questi consumatori si aspettano anche nell'ambito dei servizi finanziari un'esperienza simile a quella offerta dai GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon), estremamente personalizzata e in "real time".
Ed è chiaro che la banca che riesca a dare di sé un'immagine più fintech avrà una marcia in più.
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