Scende il tasso di disoccupazione, l'inflazione cresce lentamente, ma meglio vigilare
Lawson (Standard Life Inv.): occorre concentrarsi su misurazioni più ampie riguardo il mercato del lavoro e sulla desensibilizzazione che l'inflazione ha dimostrato di avere alle sue fluttuazioni
Uno dei pochi elementi positivi nell'economia globale negli ultimi anni è stato un miglioramento relativamente diffuso nel mercato del lavoro.
Tra la fine del 2014 e il 2016 il tasso di disoccupazione è sceso in 31 delle 39 economie avanzate incluse nel database delle prospettive economiche del Fondo Monetario Internazionale.
I segnali di un'accelerazione costante della crescita mondiale sono di buon auspicio per ulteriori progressi.

I dati più recenti hanno mostrato che l'economia statunitense continua a creare nuovi posti di lavoro a un ritmo accettabile, contribuendo a portare i tassi di disoccupazione ancora più in basso.
La disoccupazione dell'Eurozona è diminuita costantemente negli ultimi mesi e i dati delle analisi suggeriscono che i piani di assunzione delle imprese sono saliti al livello massimo da nove anni a questa parte.
Ultimamente in Giappone il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a bassi livelli, anche se l'aumento di partecipazione al lavoro suggerisce che la creazione di nuovi posti stia richiamando la forza lavoro sul mercato.
Il Regno Unito resiste leggermente alla tendenza, con una crescita dell'occupazione più lenta dopo il referendum UE.
I problemi relativi ai dati rendono sempre difficile monitorare l'andamento del mercato del lavoro nei mercati emergenti.