I trend evolutivi della formazione manageriale
Vergeat (ASFOR): lavorare sulla comunicazione e sull'accesso ai dati e alle informazioni per favorire processi di apprendimento. E' in questo circolo vizioso che si realizza il vero apprendimento
Per un manager, qualunque sia la sua posizione aziendale, la formazione riveste sempre di più un ruolo chiave.
E' infatti questo uno dei più importanti driver per la crescita sia aziendale sia individuale, in un'ottica di un contesto in cui il cambiamento è probabilmente la sfida essenziale che le organizzazioni devono affrontare.
Per meglio comprendere lo stato dell'arte ed esser di efficace supporto, oltre che di poter recitare un ruolo proattivo, nel periodo compreso tra maggio e settembre 2015 si è svolta la IX edizione dell"indagine Osservatorio ASFOR sui Trend Evolutivi della Formazione Manageriale".

Questa è stata realizzata mediante focus group e questionario.
Le rilevazioni sono state condotte a Milano, Torino, Roma, Ancona, Trieste, Modena, Napoli attraverso il coinvolgimento di 50 aziende di media-grande dimensione con strutture e risorse interne dedicate alla gestione delle attività formative.
Le principali tendenze evolutive - come evidenziato dal vicepresidente vicario ASFOR Marco Vergeat e coordinatore dell'Indagine - evidenziano come il driver più forte rimane il cambiamento e la capacità di realizzare interventi culturali all'interno dell'impresa.
I progetti con focus sul change management coinvolgono il business e vengono spesso sviluppati in chiave inter funzionale.
La strategia è quella di co-progettare con la linea e gli alti livelli di management, con partecipazioni molto ampie in una logica molto legata al business.

Un'altra sfida sempre ricorrente nelle testimonianze dei partecipanti è quella dell'integrazione e della collaborazione, seguita dalla spinta verso l'internazionalizzazione.
Le popolazioni su cui si concentra la maggior parte del budget di formazione manageriale (monte ore formative dedicato) sono quelle dei talenti e dei middle manager, seguiti dal top management e dai neo-assunti.
La popolazione invece più strategica ai fini degli investimenti in formazione manageriale, è anche quest'anno quella dei middle manager, seguita dai talenti ed infine dai key people, risorse collocate in posizioni diverse che ricoprono ruoli critici in azienda.