Poche aziende si sono evolute in un'organizzazione veramente digitale, va valutata la destrezza digitale aziendale
Mondani (Capgemini): solo il 7% delle imprese ha allineato con successo le capacità tecnologiche digitali con l'abilità di auto-organizzarsi rapidamente e creare partnership per gestire progetti digitali
Il report "Organizing for Digital: Why Digital Dexterity Matters" di Capgemini Consulting, condotto in collaborazione con il MIT Center for Digital Business, rivela che poche aziende hanno utilizzato con successo tecnologie digitali per evolvere la propria organizzazione in realtà veramente digitali.
Il report ha evidenziato che chi l'ha fatto ha avuto il doppio di probabilità in termini di crescita, redditività e customer satisfaction rispetto ai concorrenti del settore.

"Destrezza digitale" è la capacità di adattare rapidamente la struttura organizzativa per ottenere maggiore valore dalle trasformazioni digitali successive, per esempio, diventare organizzazioni più evolute attraverso un sistematico processo decisionale basato sui dati, conferendo più potere decisionale ai dipendenti in contatto con la clientela, o consentendo una collaborazione oltre confine trasparente.
Maurizio Mondani, CEO di Capgemini Italia, ha dichiarato: "Durante il passaggio all'energia elettrica, la produttività è salita solo dopo che le aziende hanno radicalmente ridisegnato la propria organizzazione - dal layout degli impianti di produzione all'introduzione della catena di montaggio e di una maggiore specializzazione del lavoro.
Questo è stato un cambiamento radicale che non è accaduto nel corso di una notte.

Ci sono voluti circa 20-30 anni per evolversi.
La nostra convinzione è che qualcosa di molto simile accadrà con la trasformazione digitale.
Essa richiederà interventi maggiori per cambiare i nostri modelli industriali tradizionali organizzativi in quelli digitali.
Ma non abbiamo altra scelta se vogliamo beneficiare completamente di questa rivoluzione digitale".
Il report si basa su un sondaggio di 274 executive del settore, in rappresentanza di 150 aziende di 28 Paesi.
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